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IL LUTTO

L'Inter dei Record si stringe nel dolore per Brehme: "Addio amico, ci proteggerai da lassù"

Walter Zenga, simbolo di quella squadra: "Amico mio, te ne sei andato troppo presto"

20 Feb 2024 - 11:53
 © inter

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"Ciao Amico mio, o come ti chiamavo io "shazzy", non dovevi farmi questo, non dovevi farci a tutti noi questo". Così Walter Zenga, storico portiere e capitano dell'Inter, ha voluto salutare su Instagram l'ex compagno di squadra Andy Brehme, scomparso oggi all'età di 63 anni: "Te ne sei andato troppo presto Amico mio ma so che da lassù ci proteggerai e come al solito ti metterai lì e tirerai i rigori uno col destro e uno col sinistro. Buon viaggio Amico mio Riposa In Pace, non ti dico che sto piangendo perché so che tu mi abbracceresti e mi diresti 'dai Walter ci sono io' Ciao Andy".

Zenga, Bergomi, Brehme, Matteoli, Ferri, Mandorlini, Bianchi, Berti, Diaz, Matthaus, Serena: l'Inter dei Record del Trap, di Giovanni Trapattoni (Klinsmann sarebbe arrivato l'anno successivo alla conquista dello scudetto numero 13). Una squadra che ha scritto pagine indimenticabili della storia del calcio e che oggi si abbraccia nel dolore per la scomparsa prematura di un compagno, un amico, un fratello.

BERGOMI: "UN COMPAGNO VERO, BELLA PERSONA IN CAMPO E FUORI"
"Andy è stato un compagno vero, una bella persona in campo e fuori. Avevamo un rapporto speciale, ero molto legato a lui. Ci mancherà tanto". E' il dolore di Beppe Bergomi, raggiunto telefonicamente da LaPresse, per la scomparsa di Andy Brehme. "Dovevo vederlo pochi giorni fa per Inter-Salernitana, mi aveva chiamato. Lui poi di solito si fa risentire sempre il giorno prima ma stavolta non ha chiamato. Non sapevo niente delle sue condizioni, parlano di arresto cardiaco. Io posso solo dire che è stato un compagno vero, una bella persona in campo e fuori. Ero molto legato a lui anche dopo, alla fine della nostra carriera. All'Inter sono arrivati tanti giocatori stranieri e con lui c'era un rapporto speciale. Aveva una casa sul lago a Bardolino, veniva spesso in Italia. Lui mi chiamava, io lo raggiungevo e si stava insieme, anche con la sua nuova compagna. Ci mancherà tanto, era davvero una bella persona".

ALDO SERENA: "GENEROSO, ALTRUISTA, GIOVIALE"
Immediato anche il ricordo di Aldo Serena, il centravanti di quell'Inter semplicemente magnifica: "Eri non solo un compagno, eri chi in campo mi aiutava a fare i gol. Il tuo gioco era generoso, altruista, specchio del tuo carattere gioviale. Un uomo semplice, diventato campione del mondo calciando un rigore in punta di piedi, come tutta la tua vita".

IL PRESIDENTE PELLEGRINI: "PERDIAMO UNA PERSONA SPECIALE"
Grande il dolore di Ernesto Pellegrini, presidente di quell'Inter: "Provo un dolore grandissimo" ha dichiarato a La Repubblica. "Perdiamo una persona speciale, e il più grande terzino sinistro della storia interista dopo Giacinto Facchetti. Aveva tutto: tocco di palla, dribbling e cross. Ho ancora negli occhi la meraviglia dei suoi palloni alti per la testa di Aldo Serena. Andy mi ha chiamato pochi giorni prima di Inter-Salernitana. Eravamo davvero molto legati. Ha fatto tantissimo per il nostro club e ricordo la gioia di vederlo trionfante al Mondiale italiano".

MATTEOLI: "UN FUORICLASSE, UNA PERSONA SERIA, UN AMICO"
"Una giornata molto triste. Una notizia del genere è pesante. Abbiamo condiviso tanti bellissimi momenti. Risate, ma anche momenti seri. Un ragazzo veramente serio. Al mio compleanno mi mandava sempre gli auguri, magari me ne dimenticavo io... Era una persona che teneva molto alle amicizie. La notizia di stamattina è stata veramente una brutta botta". Così Gianfranco Matteoli esprime tutta la sua tristezza ricordando Andreas Brehme ai microfoni di Radio Tv Serie A: "Abbiamo vinto uno scudetto e altri trofei. Vi racconto un aneddoto non calcistico, però. Quando arrivarono lui e Matthaus mi chiamarono in camera, aprirono un armadio che era pieno di birre. Avevano fatto mettere il ghiaccio nella vasca da bagno per metterle in fresco. Ogni sera andavamo a bere una birra da loro e così siamo diventati amici. Tecnicamente era un fuoriclasse, non sapevi di che piede fosse. Ci scherzavamo anche noi. Lui rideva. Aveva una qualità rarissima per un calciatore".

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