Gianluca Spinelli è entrato ufficialmente nello staff di Simone Inzaghi, Buffon e Courtois hanno detto di essere migliorati dopo essere passati per le sue mani
di Enzo Palladini© sportmediaset
L’Inter è in Giappone senza portieri. Simone Inzaghi ha portato Raffaele Di Gennaro, che sarà il terzo, e il figlio d’arte Filip Stankovic che è il quarto della gerarchia ma è destinato a partire. L’etichetta di “portiere titolare” e quella di secondo sono ancora da appiccicare. Ma intanto l’Inter ha caricato sul volo verso il Sol Levante un vero e proprio mago nella preparazione dei portieri: Gianluca Spinelli
I tifosi del Saronno lo chiamavano “The Wall”, il muro. Nella stagione 1997-98, in serie C1, era titolare della squadra lombarda: 34 partite giocate, 28 gol subìti, imbattuto in 15 occasioni. È stata la migliore stagione per Spinelli e per il Saronno, 12° classificato, appena un punto sotto le tre squadre appaiate al 9° posto. Il resto della carriera da portiere è stato speso completamente in Lombardia: milanese di nascita (28 ottobre 1966), è cresciuto nelle giovanili della Virtus Binasco, poi è passato al Lissone, al Saronno e poi al Como (dove ha fatto a lungo il secondo). Il suo momento di gloria lo ha avuto il 12 maggio del 2002, quando ha giocato la sua prima e unica partita in serie B, Como-Empoli 2-0. Imbattuto anche in questo caso.
Già quando faceva il calciatore, Spinelli aveva fatto capire di saper andare oltre la sua carriera da onesto professionista di provincia. Fu lui a costruire il primo vero database italiano dei calciatori, incorporato sul sito dell’Assocalciatori di cui è stato a lungo attivista (fino a esserne vicepresidente). L’idea di lavorare come preparatore dei portieri è sempre stata tra i suoi progetti e in effetti i risultati sono stati notevoli. Tanto per cominciare, alcuni suoi testi fanno parte delle materie di studio al Supercorso di Coverciano. E già questo basterebbe per far capire lo spessore del personaggio.
La nuova carriera è iniziata al Como. Dopo due anni venne chiamato dal presidente Enrico Preziosi al Genoa, società nella quale è rimasto per dodici anni “in esclusiva” più altre due stagioni in cui si divideva tra il rossoblù del Grifone e l’azzurro della Nazionale. Nel frattempo aveva vinto tre volte il premio come miglior preparatore dei portieri dell'anno. Fu Antonio Conte, dopo aver scoperto la validità dei suoi metodi, a volerlo a tutti i costi a Coverciano. Nel 2016, Conte firmò per il Chelsea e chiese di inserire Spinelli nel suo staff. C’era un problema: Preziosi non lo voleva liberare. Fu necessario l’intervento di un “procuratore” d’eccezione, Gigi Buffon. Il portierone azzurro si presentò in spiaggia a Forte dei Marmi, ai bagni frequentati da Preziosi: “Presidente, deve lasciar andare Gianluca, merita questa possibilità”. Permesso accordato. “Spino”, come lo chiamano gli amici, si ritrovò tra le mani Courtois dal quale in seguito avrebbe incassato giudizi lusinghieri: “Lavorando con Gianluca i sono migliorato molto nella tecnica, nel gioco con i piedi e nella maniera di tuffarmi”. Nel 2018 dopo l’addio di Conte al Chelsea, è passato al Paris Saint Germain dove nel frattempo era approdato Gigi Buffon e dove Spinelli è rimasto fino a qualche giorno fa. Non una novità assolta nella sua storia, perché varie volte era stato candidato ad allenare i portieri della Primavera e delle giovanili nerazzurra. Ma oggi è tutta un’altra storia.
Il metodo, per quello che può raccontare e si può spiegare in maniera comprensibile, è basato sulla coordinazione occhio-mano e sulla memoria motoria: in sostanza sottopone i suoi “allievi” a una ripetizione infinita di situazioni diverse, utilizzando molto frequentemente palline più piccole del pallone da calcio. Palle da tennis soprattutto. Tra le varie esercitazioni proposte ci sono anche movimenti che simulano il terzo tempo del basket. Da qualche anno ha iniziato a utilizzare anche la macchina sparapalloni, un cannoncino che bombarda il portiere con palloni che vanno a diverse velocità e con diverse angolazioni. Anche la parte video non viene trascurata: Perin ai tempi del Genoa migliorò moltissimo anche studiando i movimenti degli altri portieri. Adesso Spinelli è entrato ufficialmente nello staff di Simone Inzaghi. Il metodo c’è, mancano i portieri da allenare. Ma dovrebbe essere questione di ore.