Oggi se l'Atalanta non vince o sabato prossimo pareggiando con la Samp: il tricolore è a un passo
L'attesa del piacere è essa stessa il piacere... Sarà pur vero, ma di certo c'è oggi una buona fetta di interisti che vorrebbe che quell'attesa durasse il meno possibile per godere davvero, ancora poche ore per capirci. Da ieri sera, mancando un solo punto all'aritmetica dopo il successo contro il Crotone, si sa che una non vittoria dell'Atalanta contro il Sassuolo metterebbe il marchio dell'ufficialità sullo scudetto nerazzurro. La squadra oggi ha il giorno libero, Antonio Conte ha assicurato che ognuno passerà la domenica in famiglia e ha aggiunto che, non volendo dipendere da nessuno, il tricolore vuole prenderselo sul campo, rimandando tutto a sabato prossimo al match contro la Sampdoria, quando nel caso sarà sufficiente un pareggio per il titolo numero 19. Vero o non vero - difficile che nulla sia stato preparato - il traguardo è vicinissimo e la sensazione di aver fatto qualcosa di storico molto chiara.
Il modo in cui l'Inter è riuscita a abbattere un regno che durava da nove anni (la Juve è aritmeticamente esclusa dalla lotta scudetto) giustifica la definizione di opera d'arte utilizzata da Conte? Detrattori a parte (avversari di parte che si aggiungono agli ormai sparuti e irriducibili appartenenti alla compagine del conteout), sono innanzitutto i freddi dati a dare ragione al tecnico nerazzurro. Pensiamo solo al girone di ritorno dell'Inter: 15 partite, 13 vittorie e due pareggi, sei gol soltanto subiti. Allarghiamo un poco il discorso: dal match con il Torino del girone d'andata del 22 novembre, quello che poteva rappresentare il momento del crollo e ha invece fatto da trampolino di lancio, sono arrivati 22 successi, 4 pari e una sola sconfitta: un cammino che ha permesso ai nerazzurri di fare il vuoto alle proprie spalle. Solidità difensiva (l'Inter oggi è la squadra meno battuta del campionato) e capacità realizzativa che va oltre i numeri della coppia d'attacco. Lukaku e Lautaro non trovano il gol? Bene, ci pensano giocatori come Darmian, Hakimi o... Eriksen. Ecco, una menzione la merita il danese, il giocatore prima più discusso e oggi più acclamato dal tifo interista: gol decisivo a Napoli e gol altrettanto decisivo a Crotone, un rapporto costruito nel tempo con Conte e un contributo divenuto sempre più "centrale" da gennaio a oggi. Manca ora un punto, da festeggiare adesso non c'è ancora uffucialmente nulla. Oggi pomeriggio forse, sabato prossimo più probabilmente. Si giocherà nel pomeriggio, alle 18. Il match poteva essere anticipato per "questione di ordine pubblico": così non sarà, l'orario resta quello, anche l'eventuale festa non cambierà.