Squadre, presidenti, tifosi, appassionati piangono la scomparsa del tecnico romano
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Il mondo del calcio piange Carlo Mazzone. Un padre oltre che un allenatore per i tanti giocatori che lo hanno incrociato in carriera. Una guida dentro il campo, un insegnante fuori. Un tecnico preparato, magari un tantino scorbutico, per i presidenti che lo hanno scelto alla guida dei propri club. Un avversario leale, preparato, diretto per chi lo ha affrontato. Un mito per i tifosi che lo hanno seguito e amato alla guida delle proprie squadre, un uomo vero salutato con sincera commozione anche da chi lo ha "osteggiato" in carriera. Latina, Roma, Spal, Ascoli, Fiorentina, Catanzaro, Bologna, Lecce, Pescara, Cagliari, Napoli, Brescia, Livorno: le squadre in cui ha giocato e che ha allenato. E poi i molti campioni che ha "battezzato", cresciuto, forgiato e rivitalizzato: Totti, Baggio, Guardiola, Pirlo e tanti tanti altri ancora. Lo piangono e lo rimpiangono, uomo d'altri tempi e d'altri modi. Maestro negli spogliatoi, sul campo, nella vita di tutti i giorni.