Il candidato alla presidenza del Porto ha ripercorso i passi che lo hanno costretto ad affrontare un tumore alla tiroide e uno alla schiena
di Marco Cangelli© Getty Images
"Ancora qualche minuto e sarei morto per asfissia". A pronunciare queste drammatiche parole è stato André Villas-Boas, ex allenatore del Porto e ora candidato presidente della squadra lusitana. L'ex tecnico portoghese ha dovuto far i conti con una dura battaglia con due tumori che hanno rischiato di togliergli la vita. Villas-Boas ha scoperto del male in seguito a un infortunio alla schiena patito durante la Dakar 2018 subendo prima un'operazione alla tiroide e poi uno alla schiena.
"Hanno dovuto asportarmi metà della tiroide e si è scoperto che stavo morendo durante l'operazione. Dopo 10 minuti, ho iniziato a sentirmi male e ricordo di aver pensato: 'Sto per morire, sto per morire.' Ho premuto il pulsante, è arrivata l'infermiera e ricordo solo di averla sentita urlare, prendere il mio letto, correre per l'ospedale dritto al pronto soccorso, le porte che si aprivano a forza, l'iniezione e... Quando mi sono svegliato ero sulle mie gambe - ha spiegato Villas-Boas in un'intervista rilasciata a Record -. Ancora qualche minuto e sarei morto per asfissia. È stato tutto molto curioso perché, a causa degli esami della tiroide, mi hanno scoperto un altro tumore sulla schiena, che ho dovuto anche rimuovere. Se non fosse stato per l'incidente, non avrei mai scoperto queste malattie".
L'ex allenatore di Zenit San Pietroburgo e Olympique Marsiglia ora sta meglio ed è pronto ad affrontare la sfida elettorale con la passione che lo ha contraddistinto e con l'amore per quel Porto che non solo l'ha condotto verso i principali palcoscenici d'Europa, ma gli ha consentito di portare avanti un amore nato da lontano.