Un ricorso dell'Anversa può cambiare l'approccio dei grandi club sui vivai e non solo
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In quella che potrebbe essere una giornata storica sul fronte del calcio europeo, la Corte di Giustizia europea si è espressa anche in merito alle liste di calciatori che i club partecipanti devono presentare prima di prendere parte alle competizioni Uefa. Su preciso ricorso dell'Anversa, il tribunale ha detto la sua aprendo a una possibile svolta: sotto osservazione i calciatori di "formazione interna".
"Per quanto riguarda le regole sulla concorrenza, la Corte sostiene che le regole sui giocatori di formazione interna potrebbero avere come oggetto o effetto la limitazione della possibilità per i club di competere tra loro reclutando giocatori talentuosi, indipendentemente dal luogo in cui sono stati formati - si legge nella sentenza -. Per quanto riguarda la libera circolazione dei lavoratori, la Corte sostiene che le regole in questione potrebbero dar luogo a discriminazione indiretta, basata sulla nazionalità, contro i giocatori provenienti da altri Stati membri". La storica norma della Uefa quindi, dovrebbe andare in affitto: se accadrà ci sarebbe una inevitabile svolta anche sul mercato, con i club che avrebbero maggior mano libera sull'acquisizione di calciatori da inserire nelle liste, riducendo spazio quindi anche ai vivai. Nel caso specifico, occorre precisare, deciderà definitivamente il tribunale belga. La strada però, sembra tracciata.