Ad Arcore si celebra una figura indispensabile del calcio
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E' stata inaugurata ad Arcore, nella prestigiosa cornice di Villa Borromeo "L’Arbitro, Uno di Noi", mostra curata da Daniele Tagliabue dedicata alla figura dell’arbitro quale "figura indispensabile al servizio del calcio". Un evento inserito nell'ambito della Settimana dello Sport e organizzato dalla Presidenza del Consiglio Comunale e dal sindaco di Arcore in collaborazione con il Monza Club Arcore.
Nelle stanze di Villa Borromeo sono esposti cimeli del presente e del passato e una sessantina di maglie, alcune delle quali indossate da grandi arbitri italiani e stranieri in occasioni prestigiose. Alcuni esempi? La divisa indossata dal brasiliano Coelho l'11 luglio 1982 in occasione della finale mondiale tra Italia e Germania Ovest; quella con cui Collina diresse l'indimenticabile finale di Champions del 1999 vinta dal Manchester Utd sul Bayern; la maglia di Howard Webb indossata nella finale di Champions Inter-Bayern Monaco nel 2010. E ancora: la maglia rosa con cui l'olandese Bjorn Kuipers diresse Italia-Inghilterra a Wembley nella serata del trionfo europeo degli Azzurri di Mancini.
Sulle pareti le foto e le biografie di alcune figure storiche, da Rosario Lo Bello a Luigi Agnolin, da Stefano Farina a Daniele Orsato. La mostra celebra anche la figura del VAR di cui Massimiliano Irrati è l'elemento di spicco. L'ex arbitro, designato nel ruolo di VAR nella finale mondiale di Russia 2018 e in quella di Euro 2024 sarà tra gli ospiti della mostra nella serata-evento che si terrà giovedì 10 aprile.
Il taglio del nastro è stato effettuato da Paolo Casarin, ex arbitro di spicco del nostro calcio e in seguito commentatore TV, alla presenza di altri personaggi del panorama arbitrale: l'ex presidente dell'Aia Alfredo Trentalange, l'ex designatore (oggi osservatore Uefa e responsabile degli arbitri di Cipro) Domenico Messina, l'ex assistente della finale dei Mondiali 2014 (diretta dal nostro Rizzoli) Renato Faverani e tanti ex arbitri e assistenti di vari categorie.
"Ai miei tempi si insegnava agli arbitri a comandare i giocatori ed era un approccio sbagliato. L'arbitro è piuttosto una figura al servizio dei calciatori, della gente e, soprattutto, del gioco", ha affermato Paolo Casarin. L'ingresso alla mostra (aperta fino a domenica 13 aprile) è gratuito, con possibilità di lasciare un'offerta che verrà totalmente destinata a "La passione di Yara", l’associazione nata in memoria di Yara Gambirasio con lo scopo di sostenere le passioni sportive, artistiche e culturali di adolescenti e giovani.