La consueta rubrica settimanale sul campionato
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In attesa della conferma di un Napoli a -3 sull’Inter (al Maradona arriva un Empoli che non vince da più di 4 mesi e che nelle ultime 16 giornate ha raccolto soltanto 5 punti sui 48 a disposizione) s’infiamma la lotta per l’Europa. Delle sette squadre alle spalle del duo di testa perde soltanto il Bologna nel confronto diretto di Bergamo. L’Atalanta blinda il terzo posto e la Juventus riconquista così quella quarta piazza che vale la Champions, il Milan stravincendo a Udine accorcia sulle squadre in zona Europa/Conference League. Il pareggio nel derby romano ci consegna una Lazio in palla che ha assorbito bene il ko norvegese di coppa e ci regala la perla della settimana (del mese? dell’anno?) a firma Matias Soulè: una prodezza mancina da applausi degna del talento di Dybala che se l’è goduta dalla panchina in attesa di poter rientrare in campo all’inizio della prossima stagione.
TRIS – Tra venerdì e sabato sono arrivate le tre vittorie delle tre grandi tradizionali del nostro calcio. Il 4-0 del Milan a Udine, il 3-1 dell’Inter contro il Cagliari e il 2-1 della Juventus sul Lecce. In questo girone di ritorno solo un’altra volta era arrivato il tris delle big, alla 24esima giornata: Como-Juventus 1-2, Empoli-Milan 0.2 e Inter-Fiorentina 2-1.
TOP TORO – Continuano a stupire i numeri di Lautaro Martinez. Con il gol di sabato al Cagliari il Toro di Bahia Blanca tocca quota 20 tra campionato e coppe. Ed è la quarta stagione consecutiva che va in doppia cifra con davanti il numero 2: 25 le reti nel 2021-22, 28 nel 2022-23, 27 nel 2023-24 e appunto 20 in questa annata che deve ancora essere completata. Mancano 6 giornate in Serie A, almeno una partita in Champions (ma potrebbero essere… 4) e almeno una in Coppa Italia (ma potrebbero essere… 2). Senza contare il Mondiale per Club che vedrà i nerazzurri impegnati minimo tre volte a giugno: contro i messicani del Monterrey, i giapponesi degli Urawa Reds e gli argentini del River Plate. Insomma, numeri lautariani da aggiornare e ritoccare. Colpiscono anche quelli europei: Martinez in questa edizione della Champions è già a quota 7 e sono 19 i gol in totale nel trofeo più iconico del mondo. Di questi 19 poi ben 11 Lautaro li ha rifilati a squadre prestigiose vincitrici di almeno un’edizione di Champions League: 2 a Barcellona e Borussia Dortmund; 1 a Real Madrid, Liverpool, Benfica, Milan, Stella Rossa, Feyenoord e Bayern Monaco. Violando templi sacri del football come il Camp Nou, il Westfalenstadion, Anfield, il De Kuip e l’Allianz Arena.
RESURREZIONI – Entriamo nella Settimana Santa e nella Torino bianconera Igor Tudor si è già reso protagonista di alcune “resurrezioni” eccellenti. Sotto la sua guida la Juventus ha raccolto 7 punti in 3 partite ma soprattutto ha visto rinascere talenti dati per dispersi e costati parecchi milioni in estate. Nico Gonzalez, ad esempio: sempre titolare e sempre positivo nel nuovo corso, un po’ trequartista e un po’ esterno offensivo ma sempre propositivo con inserimenti, filtranti e acrobazie. Contro il Lecce è tornato al gol Koopmeiners (quarto centro stagionale dopo 225 minuti di astinenza) e Yildiz (due reti nella gestione Tudor) è tornato “centrale” nel gioco bianconero (prima dell’avvento del croato l’ultima sua traccia nei tabellini era stato il gol nel derby di ritorno dell’11 gennaio). Manca giusto all’appello Vlahovic che, anche se a secco, sotto la guida di Tudor è comunque tornato decisivo firmando tre assist sul totale delle quattro reti segnate dalla “nuova” Juve.
POKER – Chissà se il risveglio milanista di Udine porterà i rossoneri a staccare un ticket per l’Europa che verrà. Di sicuro testimonia un trend curioso: il Milan ha vinto 14 partite in campionato, 7 in casa e 7 in trasferta e Sergio Conceicao è in linea perfetta (lontano da San Siro 4 successi e 4 sconfitte). Sono passati poco più di due anni dall’ultima volta che il Milan aveva vinto 4-0 in trasferta: 2 aprile 2023, clamoroso poker della squadra di Pioli in faccia al Napoli di Spalletti che di lì a poco si sarebbe laureato campione d’Italia.