Il numero uno del club capitolino ha precisato come abbia mai avuto l'intenzione di esonerare il tecnico toscano dopo lo stop con la Salernitana
"Ma quando mai. Sarri non è mai stato in discussione". Claudio Lotito non usa mezze parole per rispondere alle voci che volevano il tecnico toscano lontano dalla Lazio dopo la sconfitta patita con la Salernitana in campionato. In una piazza particolarmente "umorale", la vittoria in Champions League con il Celtic Glasgow e il conseguente passaggio del turno ottenuto con una partita d'anticipo hanno contribuito a rinsaldare la posizione dell'allenatore di Figline Valdarno.
Se è vero che con Lotito non si può mai sapere cosa possa accadere da un momento all'altro, al tempo stesso non si può dimenticare come Sarri sia stato già avvisato prima del match andato in scena all'Olimpico di Roma: "Serve una svolta subito o salteranno delle teste molto presto". Segnale ricevuto da parte della squadra che ha cambiato immediatamente atteggiamento ritrovando un Ciro Immobile in formato Champions, alla terza realizzazione personale in due partite.
Un cambio di passo che è stato apprezzato anche dal presidente capitolino che, rispondendo ad alcuni cronisti fuori dalla Camera dei Deputati, ha spiegato come i risultati ottenuti siano frutto dell'unità di intenti fra dirigenza e squadra. "È chiaro che per raggiungere gli obiettivi si deve lavorare all'unisono: la struttura tecnica, la società, fino ai magazzinieri e ai medici, chiunque è fondamentale per creare quel clima di sinergia e l'ambiente sereno e determinato a raggiungere di comune accordo gli obiettivi previsti - ha precisato Lotito -. Al di là del risultato, che certamente fa piacere, abbiamo visto una squadra viva, compatta, determinata, dotata di ferocia agonistica. È quello che volevo che accadesse. Il risultato non è altro che l'espressione dell'atteggiamento con il quale è scesa in campo l'intera squadra".
In un ambiente dove il clima cambia molto velocemente, decisivi saranno i risultati che giungeranno nei prossimi impegni, a partire dalla sfida di campionato con il Cagliari in programma sabato 2 dicembre alle 18 così come quella di Coppa Italia con il Genoa nella serata di martedì 5. Serviranno due vittorie per aver la certezza di aver ritrovato la serenità, al fine di evitare che il "fantasma" rappresentato dalla figura di Lionel Scaloni possa riapparire alle spalle di Maurizio Sarri.
"C'è una parabola del Vangelo secondo cui quando uno cade l'importante è che si rialzi. Speriamo che quello di ieri sia stato un segnale per far capire all'intero comparto del club che ci sono le condizioni per far bene, e che se c'è la volontà, la determinazione, lo spirito coeso e umile e la ferocia agonistica si possono ottenere risultati" ha concluso patron biancoceleste.