Tiene però ancora banco la questione stipendi: manca l'accordo Lotito-giocatori sui tagli
Mentre Simone Inzaghi rinnova il contratto per altri due anni e si lega così alla Lazio fino al 2023 (ingaggio pari a 2,5 milioni di euro bonus compresi), è ancora la questione stipendi ad agitare i sogni scudetto dello spogliatoio biancoceleste. Con la squadra che sul campo sta preparando la corsa a due con la Juventus verso l'obiettivo tricolore (a tre, contando ancora anche l'Inter), il presidente Lotito ha rivisto le proprie posizioni in materia di ingaggi (la questione è legata ovviamente al periodo di inattività causa pandemia) e ha sostanzialmente cambiato le carte in tavola rispetto a quello che era stato il precedente principio d'accordo coi suoi giocatori.
L'abbozzo di accordo raggiunto un mese e mezzo fa prevedeva infatti la cancellazione del solo stipendio di marzo, con quello di aprile spalmato invece sulla prossima stagione: in un recente incontro con il gruppo dei veterani dello spogliatoio laziale, il patron biancoceleste ha invece fatto presente la volontà di "abolire" due mensilità, quella di marzo appunto ma anche quella di aprile, che non verrebbe così più spalmata sul prossimo anno (lo stipendio di maggio, invece, è già stato pagato). Una proposta che ha creato nuovo imbarazzo nella squadra ma anche in qualche dirigente laziale: la trattativa, in ogni caso, va avanti ad altranza, alla ricerca di un punto di accordo. Il tutto mentre sul campo la Lazio si prepara a continuare la rincorsa al sogno scudetto..