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Loum Tchaouna è tornato a parlare della disavventura che lo ha visto coinvolto nel match di Europa League contro il Twente. Il calciatore della Lazio ha parlato degli attacchi razzisti subiti spiegando come non ci sia stato nessun intervento da parte del direttore di gara: "Avevamo appena segnato il secondo gol ed ero euforico. Mi sono congratulato con il mio compagno e a quel punto ho sentito gridare e arrivare dagli spalti versi come se fossero delle scimmie. Non capisco. Mi giro. L'arbitro è molto vicino a me. Mi avvicino a lui e gli chiedo se ha sentito quello che stava succedento. Lui non ha fatto niente. Mi sono detto che non era possibile e mi sono arrabbiato - ha raccontato Tchaouana in un'intervista a SooFoot -. I miei compagni di squadra mi dicevano di calmarmi, ma non capiscono, perché non hanno sentito le urla razziste. L'arbitro sarebbe potuto intervenire, parlare con il quarto uomo o il delegato di gara e fare qualcosa. Invece è rimasto lì, per questo l’allenatore mi ha sostituito. È la prima volta che mi succede. Non c'è posto per il razzismo nel calcio. I calciatori hanno cercato di portare avanti questa battaglia. Se c'è unità, se molti giocatori sbattono i pugni sul tavolo un po' di più, penso che possiamo vincere qualcosa. Ma anche le sanzioni sono troppo leggere per quello che sta succedendo. Questo deve essere punito severamente”.