L'avvocato Gentile: "Il club biancoceleste non c’entra nulla col processo penale"
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In attesa delle contro-analisi ordinate dalla Procura di Avellino sui tamponi della Lazio svolti da "Futura Diagnostica" prima del match con la Juve, l’avvocato della società biancoceleste, Gian Michele Gentile, ha chiarito la posizione del club sulla vicenda. "La Lazio col processo penale e con ciò che accade ad Avellino non c’entra nulla e semmai sarà parte offesa - ha spiegato il legale -. Il processo, se mai ci sarà, riguarda un imprenditore di Avellino ed eventuali problemi che potrà avere con la Procura di Avellino."
"Se per caso dovesse venire fuori qualche tampone refertato in modo sbagliato, la Lazio e i suoi giocatori sarebbero parte lesa", ha precisato. "Come si fa a pensare che volutamente si manda in campo un giocatore positivo? - ha aggiunto il legale della Lazio - Mi infetta tutta la squadra? Così la domenica dopo avrò 11 giocatori che non possono giocare? Il sospetto fa parte del pm".
Il perito d'ufficio nominato dal procuratore aggiunto di Avellino, Vincenzo D'Onofrio, la dirigente medico del laboratorio di microbiologia e virologia dell'ospedale "Moscati", Maria Landi, riprocesserà circa cento tamponi effettuati lo scorso 6 novembre, prima della gara Lazio-Juventus, su calciatori, familiari e staff della societa' guidata da Claudio Lotito. Tamponi i cui esiti risultarono negativi rispetto invece alla positività riscontrata dai tamponi svolti dai laboratori Synlab e Campus Biomedico sugli stessi calciatori. L'ipotesi che la Procura avellinese contesta all'ad di Futura Diagnostica, Massimiliano Taccone, iscritto nel registro degli indagati, comprende i reati di falso, frode in pubbliche forniture e epidemia colposa.