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Il tecnico dei biancocelesti sorride, Lotito applaude
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La Lazio non sbaglia contro il Bologna calando un tris che manda un chiaro messaggio ai piani alti della classifica. Una vittoria, quella della squadra di Marco Baroni, che fa sognare i tifosi col -1 dalla capolista Napoli. E il tecnico dei biancocelesti ai microfoni di Dazn è orgoglioso: "Ci sono tante cose, la squadra mi piace perché traspare la voglia di giocare e farlo in modo offensivo. Siamo contenti dei risultati, per la società e i tifosi. Ma voglio identità, voglio giocare sempre con questo piglio e questa mentalità".
"Lazzari? È un ragazzo che deve stare sereno perché ha energia e corsa. Gli dico che nella sua aggressività deve andare forte- ha aggiunto-. Abbiamo bisogno di lui, è diverso rispetto a Marusic, ma abbiamo bisogno di questa spinta. Mi congratulo anche con Luca Pellegrini, mancava Tavares e ha fatto bene. Al di là dell'inferiorità numerica del Bologna, che è una squadra forte, mi è piaciuta la mentalità perché siamo stati bravi a indirizzarla".
Il tecnico della Lazio ha poi sottolineato: "Vengo da campionati dove ho sempre avuto bisogno di tutti e per me è una risorsa importante, perché non lascio mai indietro nessuno. Sarebbe bello avere 22 titolari perché con tante competizioni serve questo per essere sempre all'altezza".
"Tifosi? L'atmosfera è meravigliosa, ogni volta resto sorpreso. La gente avverte l'emotività e vogliamo continuare così" ha aggiunto.
LOTITO: "BARONI TECNICO GIUSTO, SIAMO UNA FAMIGLIA"
Entusiasmo anche nelle parole del presidente della Lazio Claudio Lotito: "Baroni è la persona giusta al posto giusto, l'ho scelto perché ritenevo fosse quello che potesse interpretare al meglio le nostre esigenze. Abbiamo creato una grande famiglia in cui tutti svolgono il loro ruolo per vincere e convincere. Abbiamo ristrutturato l'ambiente perché chi c'era aveva fatto il suo tempo. Abbiamo inserito chi ha fame, chi ha voglia di fare. Siamo coscienti che col lavoro e il sacrificio, con lo spirito di gruppo possiamo portare risultati".
"Dobbiamo rimanere umili, vivere partita dopo partita stando uniti e con un profilo capace di dare soddisfazioni ai tifosi. Non abbiamo fatto ancora nulla, ci aspettano dei momenti difficili" ha aggiunto.
"Premi? Questo è un elemento sbagliato per il nostro approccio. In una famiglia, il capofamiglia vede come si comportano le persone, valorizzandole se lo meritano. I giocatori sono pagati per delle prestazioni. Qui cerchiamo un clima di una famiglia dove ognuno dà il suo apporto, tutti sono uniti, tutti sono utili e nessuno indispensabile. Fino a ora hanno il convincimento che la Lazio è un punto d'arrivo, una grande società. Ora siamo partiti anche con i lavori dell'Accademy. Faremo altri 7 campi e altre cose. Se poi uno si perde per strada può capitare, speriamo di no. Vogliamo far vedere a tutti il nostro credo e quali sono le nostre iniziative".