Sette gol nelle prime quattro di campionato, per l'esordio in Champions si scaldano Patric, Guendouzi e non solo
Giorno di vigilia in casa Lazio, appena due giorni dopo la sconfitta e le polemiche di Torino i biancocelesti di Maurizio Sarri (che parlerà in confrenza alle 15.30) preparano l'esordio in Champions League contro l'Atletico Madrid dell'ex Simeone (in diretta in chiaro su Canale 5 e in straming su Mediaset Infinity e SportMediaset.it). I colchoneros, reduci dal pesante ko per 3-0 in campionato contro il Valencia, sono sulla carta la squadra più forte del girone dunque sicuramente non l'avversario migliore per provare a ritrovare sé stessi dopo un inizio di campionato 'shock' da 3 sconfitte e 7 gol subiti.
Proprio il dato delle reti incassate sembra il più preoccupante perché proprio sulla solidità difensiva la squadra di Sarri, seconda miglior difesa dello scorso campionato con 30 subite, aveva costruito il secondo posto e la cavalcata Champions della passata stagione. E preoccupa perché gli uomini sono gli stessi dello scorso anno, ma in questo inizio stagione stanno si stanno esprimendo su livelli inferiori a quelli abituali.
Se però in campionato c'è tempo per recuperare terreno, in Champions non si può sbagliare e allora per la sfida dell'Olimpico contro Morata e compagni (non ci sarà Thomas Lemar, che col Valencia ha rimediato la rottura del tendine d'Achille della gamba destra) il tecnico biancoceleste medita diversi ritocchi di formazione.
Intoccabile tra i pali Provedel, unico del reparto arretrato che si sta confermando sugli alti livelli dell'anno scorso, ma davanti a lui sembra quasi certo un turno di riposo per Casale, apparso in difficoltà con la Juve e che dovrebbe lasciare il posto al fianco di Romagnoli a Patric. Sulle fasce sperano in una chance sia Lazzari sia Pellegrini (al posto di Marusic e Hysaj), ma le novità più significative sono attese a centrocampo dove Guendouzi prenderà il posto di Kamada e Cataldi rischia di essere superato da uno tra Rovella e Vecino.
Intoccabile a sinistra Luis Alberto come anche Immobile, Zaccagni e Felipe Anderson, ma dalle sue ali (finora un solo assist e nessun gol in due) Sarri si aspetta molto di più. Oltre alla difesa anche le loro giocate andranno ritrovate per ritrovare sé stessi.