Il ds biancoceleste: "A volte è meglio non commentare gli eventi per non aggiungere al danno la beffa"
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Dopo la sconfitta contro il Bologna, la Lazio ha deciso di non far parlare alcun tesserato. Un silenzio stampa che ha fatto molto rumore e che Angelo Fabiani ha deciso di spiegare. "Non pensiamo di aver perso per colpa dell'arbitro Maresca - ha dichiarato all'emittente romana Radiosei -. Al netto delle sue decisioni negative, è innegabile che abbiamo preso due gol evitabili". "Bisogna lavorare su questi errori, il primo gol è stato regalato, il secondo anche, e abbiamo perso una gara che nel primo tempo dovevamo vincere con scarto - ha aggiunto -. Poi certo, gli episodi condizionano la gara".
"Ieri sono sceso in campo, cosa che non stando in distinta non potevo fare, e ho detto all'arbitro che ci stiamo giocando un campionato e ci sono situazioni che ci penalizzano oltremodo - ha proseguito Fabiani -. Ad esempio l'entrata a martello su Patric, che poi è dovuto uscire. Ma non solo quello". "Non commentare la partita è stata comunque una decisione mia. Conosco le dinamiche di questo mondo e la mia paura era che se fossimo andati a parlare, il tiro si sarebbe spostato sulla classe arbitrale - ha aggiunto commentando il silenzio stampa a fine partita -. Io devo preservare ai miei uomini ed evitare di mettere benzina sul fuoco. Giovedì andiamo a Torino e la cosa migliore secondo me è non commentare l'evento".
"La partita però è stata allucinante - ha spiegato invece commentando l'andamento del match col Bologna -. C'è stato un calo, dopo una notte bellissima in Champions, ma ci sono stati anche degli errori, oltre che degli infortuni". "La società in ogni caso non è assente. Un grande dirigente una volta mi disse che i silenzi fanno più male di tante parole - ha ribadito -. Chi è preposto a vedere certe situazioni avrà visto, noi faremo domani o dopodomani la conferenza e poi andiamo avanti. Non voglio dare alibi a nessuno".
"Ieri Provedel ha fatto un errore, ma il nostro portierone aveva salvato la squadra tante altre volte in passato, serve onestà intellettuale anche se dobbiamo fare autocritica. Mi auguro ora che l'esito degli esami di Patric sia positivo - ha proseguito il ds biancoceleste -. Quell'entrata sciagurata è tra gli episodi che non sono stati sanzionati". "C'era un rosso a Fabbian per un pestone a Immobile, ma non mi aggrappo a questo - ha aggiunto -. Mi prendo le mie responsabilità e intervengo qui in radio. Chi non ci mette la faccia è un villano e io non voglio dare alibi a dirigenti o calciatori. Ognuno deve metterci la faccia per quello che è chiamato a fare".
Infine ancora qualche considerazione sul silenzio stampa. "Io ho inteso per la seconda volta quest'anno di non commentare la partita per non peggiorare l'andamento della situazione - ha concluso Fabiani -. Mi è pesato molto perché ho profondo rispetto dei giornalisti, ma vorrei far capire a tutti che a volte è meglio non commentare un evento per non aggiungere al danno anche la beffa".