Il bomber si unisce al coro degli insoddisfatti per le decisioni del Governo: "Possiamo correre in un parco pubblico ma non a Formello"
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La decisione del Governo sul blocco degli allenamenti per gli sport di squadra fino al 18 maggio ha sollevato un coro di critiche che sta facendo molto rumore, al quale si è unito anche Ciro Immobile: "Sono d'accordo con il pensiero della mia società e dei miei compagni - ha detto il bomber biancoceleste in un'intervista a Lazio Style Channel - Non mi sembra giusto poter correre in un parco pubblico e non a Formello, dove abbiamo 6 campi che ci permettono di allenarci da soli. Non stiamo facendo polemica, vogliamo solamente capire il motivo per il quale non possiamo allenarci nel nostro centro sportivo. Vorremmo solo chiarezza, così da capire come muoverci".
Immobile ha sottolineato quanto sia complesso da affrontare questo momento di incertezza per il calcio italiano: "Siamo con le mani in mano, senza sapere cosa fare. Molti nostri compagni di squadra sono rimasti a casa lontani dalle proprie famiglie e questo mi dispiace. Speriamo presto di poter ricominciare, anche per far distrarre le persone".
L'attaccante ha fatto capire che tra i calciatori la voglia di tornare a giocare c'è ed è tanta: "Qualcuno è per il sì e qualcuno per il no. Noi vogliamo ripartire con la massima sicurezza e con il permesso dello stato. I tifosi vogliono vedere qualcosa che possa farli divertire in televisione. Siamo tutti in attesa di tornare a fare quello che ci piace. Anche i colleghi delle altre squadre sono favorevoli alla ripresa. Il calcio muove molti soldi e il tempo sta stringendo. Penso a tutte le categorie inferiori ed alle persone che lavorano intorno al calcio, dovremmo ripartire anche per loro, che non gudagnano quanto noi calciatori. Il lavoro intorno al calcio non riguarda solo calciatori e staff tecnico, ci sono anche giornalisti e addetti ai lavori".
Ciro ha poi spiegato quali sono le principali motivazioni che lo spingono a voler tornare in campo: "In questo periodo ho preferito stare in silenzio sui miei social, perché non amo fare polemica. A me non importa ripartire per la classifica e i gol, ma per tornare a fare quello che mi piace, a divertirmi sul campo. Non voglio tornare solo perché siamo secondi in classifica o perché sono in corsa per la Scarpa d'Oro. Ovviamente vorrei farlo solo senza mettere in pericolo la salute di nessuno. Ecco perché chiedo chiarezza, lo faccio come un cittadino lavoratore. Non voglio puntare il dito verso qualcuno, mi interessa solo sapere se e quando posso tornare ad allenarmi. Saremmo pronti a giocare anche con il caldo ogni tre giorni per distrarre le persone che non potranno andare in vacanza. Ora però possiamo solo aspettare le decisioni, non c'è altro da fare".