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Il tecnico croato dopo la vittoria: "Non era facile giocare contro l'Empoli, loro sono organizzati e nelle ultime giornate non si sa mai"
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Igor Tudor si gode la vittoria contro l'Empoli, che regala la qualificazione in Europa alla Lazio nel giorno del 50° anniversario dalla conquista dello scudetto nel 1974. "Oggi è stata una bella giornata, una bella festa. È stato emozionante vedere tutte quelle bandiere e quelle persone, suggellata con una vittoria importante che ci porta in Europa, poi vediamo dove arriviamo - ha spiegato il tecnico croato dopo la partita -. Non ci sono obiettivi, l'unico era fare meglio possibile. Faccio i complimenti ai ragazzi perché non era facile giocare contro l'Empoli, loro sono organizzati e nelle ultime giornate non si sa mai".
Sulla diffidenza nei suoi confronti. "Mi è stato chiesto in conferenza come si può migliorare e io ho risposto che da quando sono arrivato io siamo primi (16 punti fatti come l'Inter, ndr), se si parla di miglioramenti è giusto ricordare i dati, vista la domanda. Abbiamo vinto 2-0 e l'analisi viene fatta sull'Empoli, sembra che siamo andati male, così si mette negatività - ha spiegato Tudor ai microfoni di Sky Sport -. Nei dettagli poi si può migliorare. Due o tre volte abbiamo sbagliato per il campo secco. Le difficoltà nascono da una partita complicata, l'Empoli gioca sugli errori avversari, poi abbiamo avuto anche Mandas che ha fatto bene e lui fa parte della squadra. Nelle scorse partite, però, non ricordo salvataggi importanti".
Su come ha reagito lo spogliatoio al suo arrivo. "Sono cose di campo, abbiamo vissuto tutti lo spogliatoio e non cambia mai. Io ho persone con dei valori e questo facilita la gestione, è normale che tutti vogliono giocare, ma si scende in campo in undici. I giocatori si sono messi a disposizione e si sono adattati rapidamente, questo ha fatto sì che arrivassero i risultati. Quando si è in tanti è difficile scegliere, anche perché sono arrivato in mezzo al campionato e con tutte le difficoltà che porta. Tutte le scelte sono fatte in buona fede".