Il TAS ribalta la sentenza di primo grado: il giocatore e il Velez non dovranno sborsare 6 milioni di euro
Il TAS (Tribunale Arbitrale dello Sport) ha dato ragione a Mauro Zarate e al Velez Sarsfield, condannati in primo grado a pagare 6 milioni di euro alla Lazio per il trasferimento del calciatore nel 2013 dopo essere finito fuori rosa in biancoceleste. Il Tribunale svizzero ha ribaltato la sentenza per la felicità dell'argentino. "Oggi sono finalmente contento ed il tempo mi ha dato ragione" ha commentato su Twitter.
Prima la doppietta al Qarabag con dedica alla moglie appena operata per un cancro al seno, ora la decisione del TAS. Per Zarate è un periodo davvero fortunato dopo settimane di grande apprensione.
L'attaccante argentino ha commentato sul suo profilo twitter la decisione del TAS, che ha ribaltato la sentenza di primo grado in cui il calciatore era stato condannato perché il giocatore si era svincolato dai biancocelesti ricorrendo all'arbitrato italiano e poi alla Fifa. "Finalmente il TAS ha deciso in mio favore. Devo molto alla Lazio, a cui peraltro ho dato tanto, e non volevo che finisse così - ha cinguettato - . Sono stati anni di sofferenza, ma adesso sono felice perché il tempo mi ha dato ragione. Oggi si conosce la verità: quella stessa che per rispetto dei tifosi della Lazio non sono mai andato a raccontare in piazza, così come le aggressioni subite in questo tempo".
Soddisfazione è stata espressa anche da parte dell’avvocato del Velez, Rafael Trevisan. "Giustizia è stata fatta, perché Zarate alla Lazio era stato escluso dalla formazione per più di 200 giorni e questa cosa è una chiara violazione del contratto collettivo del lavoro italiano".