Il tecnico biancoceleste dopo il ko con l'Inter: "C'è ancora da crescere per arrivare a quel livello"
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Maurizio Sarri ammette la sconfitta e riconosce la superiorità dell'avversario dopo il ko di San Siro contro l'Inter: "Nel momento clou della partita siamo diventati arrendevoli, prendendo gol in maniera morbida - le parole del tecnico della Lazio a Sky Sport -. Non mi è piaciuta la fase di partita in cui loro ci hanno urlato addosso e noi siamo diventati arrendevoli. Sull'1-0 non abbiamo concesso granché e potevamo anche raddoppiare, ma siamo calati negli ultimi 20'. Comunque ho avuto la sensazione che l'Inter abbia un'altra cilindrata fisica e mentale rispetto a noi, quindi c'è ancora da crescere per arrivare a quel livello. Se qualcuno a inizio anno ci avesse detto che a questo punto del campionato saremmo stati secondi saremmo stati tutti contenti, dobbiamo ripartire da questo ed essere fiduciosi".
Poi Sarri ha parlato del gol di Gosens, che ha ribaltato la partita: "Potevamo salire un po', eravamo fuori dalla porta. La linea è stata sottoposta a troppe letture in quella fase di partita ed è chiaro che poi se ne possa sbagliare una. Sicuramente eravamo in ritardo".
Anonima la prestazione di Ciro Immobile: "È normale, non può essere al top ancora. Quando l'ho tolto poi pensavo di mettere un giocatore di palleggio per aumentare la tensione degli avversari".
In conferenza stampa si è poi scatenato: "Calciatori appagati? Non posso escluderlo del tutto. Viviamo in un ambiente difficile per essere estremamente lucidi, i media romani tendono a estremizzare in un senso o nell'altro: o è tutta merda o è tutto facile. Però siamo noi che non dobbiamo cadere in queste storie, la realtà è quella che ho detto prima: non era facile prima, non è impossibile ora. Se andiamo in Champions facciamo un miracolo, resto di questa idea, basta che leggiate le sostituzioni degli avversari di oggi. Le partite si vincono in molte maniere, oggi abbiamo visto che c'è un gap da coprire, in parte lo possiamo coprire noi, in parte lo deve coprire la società".
Esclusa l'ipotesi del ritiro: "Come diceva Fantozzi, per me il ritiro è una cagata pazzesca. Se poi i ragazzi ci vogliono andare è giusto andarci, anche se giocando ogni due-tre giorni ci andiamo lo stesso di fatto. Però se bastava andare in ritiro il Perugia faceva la Champions per 15 anni di seguito...".