Le prime due partite sulla panchina della Lazio del tecnico croato saranno contro la "sua" Juventus
Che la Juventus sia nel destino di Igor Tudor è evidente. Il nuovo allenatore della Lazio ha vestito i panni bianconeri sia da calciatore che da allenatore, come collaboratore di Andrea Pirlo, ma è proprio dalla prima sfida contro i bianconeri che il croato si gioca la nuova chance in panchina in Serie A. Lotito lo ha chiamato per prendere il posto di Maurizio Sarri anche progettando la prossima stagione, ma la possibilità di avere un impatto da subito per Tudor è ghiotta e passa anche dalla semifinale di Coppa Italia sempre contro la Juventus, la via al momento più rapida per garantirsi un posto in Europa nella prossima stagione.
Una doppia sfida ravvicinata tra campionato e coppa che dà la possibilità a Tudor non solo di provare a iniziare con il piede giusto alla guida di una squadra ambiziosa come la Lazio, ma anche di togliersi un sassolino dalla scarpa per la seconda storia in bianconera non finita nel migliore dei modi, da vice di Pirlo - pagando di tasca propria per rescindere dall'Hajduk - ma anche con qualche contrasto riportato sia con il collega che con la società stessa per una possibilità da "titolare" agognata e mai avuta.
Una rivincita eventuale che però non scalfisce quanto la Juventus sia stata per Igor Tudor e viceversa nel corso della carriera da giocatore del nuovo tecnico della Lazio. La rete al 93' contro il Deportivo La Coruna in Champions League nel 2003 - il classico gol della vita per un difensore - è un ricordo indelebile di anni d'oro per i bianconeri, in Italia come in Europa, in cui Tudor tra un acciacco e l'altro riuscì a ritagliarsi un posto da protagonista.
Ora però la storia è cambiata più di quattro lustri dopo. La Juventus da amore di una vita è diventata sportivamente la prima nemica, l'ostacolo da superare senza indugio per svoltare l'annata di una Lazio troppo attardata per essere vera. La parola al campo con quel pizzico di rivalsa che non guasta mai.