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Le Sdottorate: Big Rom segna e vince, Motta e Giuntoli alla sbarra

Numeri, spunti, curiosità dell'ultima giornata di Serie A

di Matteo Dotto
10 Mar 2025 - 07:51
 © Getty Images

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Da quasi settant’anni la Juventus non perdeva 0-4 una partita casalinga di campionato che non fosse il derby (nel 1967-68 vittoria 4-0 del Torino la settimana dopo la morte di Meroni in un Comunale che però era “casa” di entrambe le squadre). Prima dell’Atalanta a compiere l’impresa la Fiorentina nel 1955-56 (0-4, gol di Montuori, Virgili, Magnini e ancora Virgili), Fiorentina che sotto la guida di Fulvio Bernardini quell'anno conquistò il suo primo scudetto. E così, a proposito di scudetto, la lotta si riduce a tre (Inter 61 punti, Napoli 60, Atalanta 58) e domenica sera a Bergamo sarà davvero una sfida-scudetto quella tra Atalanta e Inter (con il Napoli impegnato all’ora di pranzo a Venezia).

FLOP – Un eventuale piazzamento Champions non potrà assolutamente salvare la stagione della Juve “nuovo corso”. Fuori dalla Champions per mano del Psv Eindhoven (secondo in Eredivisie a -8 dall’Ajax e umiliato nell’andata degli ottavi con l’1-7 di martedì contro l’Arsenal), fuori dalla Coppa Italia per mano dell’Empoli terz’ultimo in campionato. Acquisti flop e costosissimi in estate: 150 milioni per tre bidoni (60 per Koopmeiners, 50 per Douglas Luiz e 40 per Nico Gonzalez), tanti ritocchi di poca sostanza a gennaio. Il flop quindi non è solo in panchina ma anche alla scrivania. Thiago Motta e Cristiano Giuntoli, insomma, sotto processo. Dov’è il bel gioco che si era visto a Bologna? Dove sono gli acquisti non banali “alla Kvaratskhelia e Osimhen che hanno fatto la fortuna del Napoli spallettiano?

MAGICO – Un allenatore Magico per la Magica. Da quando Claudio Ranieri ha sostituito Juric sulla panchina della Roma, i giallorossi volano. La vittoria di Empoli porta a 33 i punti conquistati in 16 partite (media 2,06), ben 30 nelle ultime 12. Nelle 16 gare della gestione Ranieri solo Inter (36) e Napoli (34) hanno fatto meglio, peraltro di pochissimo… Roma in corsa anche per accedere ai quarti di Europa League, Roma che grazie a Ranieri ha ritrovato campioni smarriti (Dybala, Paredes, Hummels), capitani impauriti (Lorenzo Pellegrini) e talenti che sembravano perduti (Soulè su tutti).

DOPPIA CIFRA – Torna alla vittoria il Napoli dopo il febbraio nero (prolungato fino all’1 marzo di Napoli-Inter) che aveva portato in dote solo 4 dei 15 punti disponibili. La squadra di Conte contro la Fiorentina gioca anche un bel calcio (da manuale l’azione del raddoppio di Raspadori) e Romelu Lukaku si conferma una volta di più decisivo. Ieri gol e assist. C’era il suo zampino (su rigore) nell’ultimo successo (2-1 alla Juventus il 25 gennaio) come anche nel penultimo (3-2 in casa dell’Atalanta, firma decisiva al minuto 78). E non sarà certo un caso che ogni volta che l’attaccante belga segna il Napoli vince. Come dire, 10 delle 18 vittorie azzurre portano (anche o solo) la sua firma. A ritroso: Napoli-Fiorentina 2-1, Napoli-Juventus 2-1 (rigore), Atalanta-Napoli 2-3, Fiorentina-Napoli 0-3 (rigore), Udinese-Napoli 1-3, Napoli-Roma 1-0, Milan-Napoli 0-2, Napoli-Como 3-1 (rigore), Cagliari-Napoli 0-2, Napoli-Parma 2-1. Per Big Rom questo è il 13esimo campionato in doppia cifra: due in Belgio all’Anderlecht, sette in Premier (uno nel West Bromwich Albion, quattro nell’Everton, due nel Manchester United), quattro in Serie A (due all’Inter, uno alla Roma e uno al Napoli). Uni.che stagioni flop: Chelsea 2021-22 (8 gol) e 2011-12 (tra Anderlecht 2 reti e Chelsea zero ma a soli 18 anni…).  

TRIPLETE – Probabilmente l’impresa dell’Inter di Mourinho nella stagione 2009-10 rimarrà un unicum (mai comunque mettere limiti alla Provvidenza…), ma vedere l’Inter di Inzaghi alle porte della primavera in corsa sui tre fronti è tanta roba. Considerata virtualmente qualificata nei quarti di Champions, per trovare un’altra squadra campione d’Italia in carica competitiva per scudetto, coppa nazionale e coppa europea bisogna riandare alla Juventus della stagione 2017-18: Allegri portò a casa il doblete Campionato-Coppa Italia con l’eliminazione ai quarti di Champions ad opera del Real Madrid in quella partita del Bernabeu della rimonta sfiorata e delle successive e roventi polemiche arbitrali. Lo scorso anno l’Inter di Inzaghi prima di cucirsi la doppia stella era stato eliminato agli ottavi sia in Coppa Italia (dal Bologna) che in Champions League (dall’Atletico Madrid). L’Inter dello scudetto numero 19 (stagione 2020-21 con Conte in panchina) era stata eliminata dalla Juve in semifinale di Coppa Italia ma non aveva passato il turno nella fase a gironi della Champions.   

CORSI E RICORSI – La rimontona di sabato del Milan a Lecce ha salvato la panchina a Sergio Conceicao ma presenta curiosamente vari precedenti nelle sfide salentine tra giallorossi e rossoneri. La più clamorosa e ricordata è quella della stagione 2011-12. Al riposo Lecce avanti 3-0 per i gol di Giacomazzi al 4’, di Oddo su rigore al 20’ e di Grossmueller al 37’; nella ripresa tripletta di Boateng e gol di Yepes all’83’ per il 3-4 finale. Anche il primo storico precedente in campionato era terminato 2-3 come sabato: torneo di B 1980-81, 15 marzo 1981, Gianni Di Marzio alla guida del Lecce e Massimo Giacomini sulla panchina del Milan. Dopo il vantaggio rossonero di Vincenzi il Lecce si porta avanti 2-1 con le reti di Re e di Improta su rigore prima che ancora Vincenzi al 75’ e Antonelli all’89’ fissassero il risultato sul 2-3. E tante altre volte il Milan in Salento ha vinto o pareggiato in rimonta, l’ultimo esempio nel campionato 2022-23 quando, sotto di due reti (autogol di Theo Hernandez e Baschirotto), Leao e Calabria confezionarono il 2-2 finale di una partita che ha un bilancio clamorosamente sbilanciato: in campionato soltanto 1 successo per il Lecce a fronte di 9 vittorie milaniste e 11 pareggi.

PARAGONI – Ieri, sabato 9 marzo 2025, il Bologna è andato a vincere 2-1 a Verona. Esattamente un anno prima, sabato 9 marzo 2024, il Bologna perdeva in casa contro l’Inter (0-1, gol di Bisseck). Quel Bologna, con Thiago Motta in panchina, dopo 28 giornate aveva 51 punti (uno in più rispetto a oggi) ma era distanziato di ben 24 lunghezze dalla capolista Inter (mentre oggi i punti di distacco sono solo 11). E soprattutto il Bologna di Thiago Motta (che fece comunque la storia piazzandosi quinto e qualificandosi per la Champions League) non aveva altri obiettivi a differenza della squadra di Vincenzo Italiano che è in corsa anche per la Coppa Italia (in semifinale troverà l’Empoli ed eventualmente si giocherà il trofeo con la vincente tra Milan e Inter).

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