Praticamente a un quarto del cammino, la Serie A dà le prime indicazioni nella lotta al vertice
di Matteo Dotto© Getty Images
Poker di vittorie per le Magnifiche Quattro italiane impegnate in Champions League. Alla Juve sabato nel derby hanno risposto ieri in ordine temporale l’Inter all’ora di pranzo, il Napoli all’ora di merenda e il Milan all’ora di cena. A poco più di un quarto di cammino verso lo Scudetto si impone un primo parziale check up. Un bilancio comparato dopo 10 giornate che ha tanto più senso considerando che praticamente tutte le grandi hanno in panchina lo stesso allenatore della scorsa stagione e che tra le prime della classe soltanto l’Udinese (Sottil al posto di Gotti che venne poi sostituito dal suo vice Cioffi) ha cambiato condottiero.
NAPOLI punti 26 – In testa quest’anno da solo, in testa l’anno scorso in coabitazione con il Milan che avrebbe poi vinto il tricolore. La corazzata di Spalletti ha due punti in meno (26 contro 28), con saldo attivo per i gol segnati (25 contro 22) ma quasi il triplo dei gol incassati (8 contro 3). Il tutto però condito dalla stupefacente campagna d’Europa: 12 punti in 4 partite nel girone di Champions, miglior attacco della manifestazione con 17 reti (più di 4 a gara in media).
ATALANTA punti 24 – Per la prima volta nell’era Gasperini è rimasta fuori dall’Europa. Ma chi paventava il crollo per la crisi del settimo anno di matrimonio tra il tecnico torinese e la Dea è rimasto deluso. L’Atalanta ha sei punti in più rispetto allo scorso campionato (24 contro 18), segno evidente che l’assenza del doppio impegno giova.
MILAN punti 23 – La vittoria del Bentegodi è importante e vagamente beneaugurante (anche lo scorso anno a segno Tonali e sappiamo poi come andò a finire…) ma la forbice rispetto alla decima giornata del passato campionato resta parecchio divaricata: -5 passando dai 28 punti agli attuali 23. Tre gol in meno (20 a 23) e difesa praticamente con gli stessi numeri (10 reti oggi, 9 ieri) nonostante le numerose, prolungate e qualificate assenze nel reparto (su tutti Maignan). A Pioli restano però discrete chances di proseguire il cammino europeo: nella scorsa stagione il quarto posto nel girone decretò lo stop continentale, adesso sono a portata di piede sia gli ottavi di Champions che il terzo posto che vale l’Europa League.
LAZIO punti 21 – Significativo il +4 della squadra di Sarri (21 punti contro 17) che ha migliorato anche i dati relativi a gol fatti (21 contro 19) e gol subiti (con l’Atalanta miglior difesa della A con appena 5 reti incassate a fronte delle 17 dello scorso torneo). Così così il cammino in Europa League (qualificazione comunque alla portata), pieno di insidie il futuro di Ciro Immobile il cui infortunio muscolare potrebbe tenerlo lontano dai campi fino alla sosta per il Mondiale.
UDINESE punti 21 – E’ ovviamente la rivelazione della stagione: i suoi 21 punti sono quasi il doppio dei 12 raccolti nelle prime dieci partite del passato torneo. Sette i gol segnati in più (19 contro 12), quattro quelli subìti in meno (10 contro 14).
ROMA punti 19 – Impegnata stasera a Marassi, la squadra di Mourinho versione 2022-23 è la fotocopia di quella del 2021-22: stessi punti (19) nelle prime 9 giornate. Mou paga in attacco (12 centri all’attivo contro 18) la scarsa vena di Abraham, praticamente uguale la tenuta difensiva (9 reti al passivo contro 10).
INTER punti 18 – Con gli ottavi di Champions nel mirino (esattamente come nella scorsa stagione), l’Inter dell’Inzaghi-bis ha tre punti in meno dello scorso campionato (18 contro 21). Saldo però negativo alle caselle gol segnati/subiti: in attesa di Lukaku, l’attacco nerazzurro è andato a segno solo 18 volte (contro le 26 del 2021-22) mentre la retroguardia ha incassato 14 gol contro i 12 del torneo passato.
JUVENTUS punti 16 – La Vecchia Signora alias Grande Malata ha sorprendentemente uno score migliore a quello dello scorso campionato. Il risicato successo nel derby ha portato i bianconeri a quota 16, un punto in più dell’anno scorso. E se l’attacco continua a segnare con il contagocce (13 reti, nel 2021-22 erano 14) la tenuta difensiva è di gran lunga migliore (7 gol subìti rispetto ai 12 dell’anno scorso). Le dolentissime note arrivano ovviamente dalla Champions: per la prima volta in carriera Massimiliano Allegri rischia seriamente di non staccare il pass per gli ottavi. Alla Juve una simile tragedia sportiva non capita dalla stagione 2013-14 quando sotto la guida di Antonio Conte (non esattamente un… Ancelotti in campo internazionale) rimbalzò in Europa League essendosi classificata soltanto al terzo posto nel girone alle spalle di Real Madrid (che proprio con Carletto avrebbe poi vinto la Decima) e Galatasaray.