Stankovic, Cambiasso, Montero e Tudor: le idee per il dopo Inzaghi e Allegri...
di Matteo Dotto© Getty Images
Le Grandi Malate del calcio italiano s’interrogano sul loro futuro prossimo e soprattutto su quello remoto. La convincente vittoria sul Bologna regala alla Juventus il sorpasso sull’Inter (13 a 12; ma Napoli e Atalanta sono a 20 e il Milan a 17…), gli euroimpegni settimanali presentano la sfida più difficile del girone per i nerazzurri (domani a San Siro contro il Barcellona) e quella più facile per i bianconeri (mercoledì allo Stadium arrivano gli israeliani del Maccabi Haifa). Potrebbe essere l’ultima spiaggia per un Simone Inzaghi che l’anno scorso di questi tempi faceva giocar bene e vincere la sua creatura, tanto da non far rimpiangere Conte e da farsi rimpiangere abbondantemente nella Roma laziale. Il presente di Inzaghi all’Inter è invece deficitario, nei numeri e nel gioco. E un passo falso con il Barça potrebbe far precipitare gli eventi e fargli saltare la panchina.
Numeri e gioco preoccupano anche nella Torino bianconera. Allegri potrebbe conquistare mercoledì la prima vittoria stagionale in Champions e rimettere il vascello juventino in linea di galleggiamento. Ma realisticamente pare difficile immaginare il tecnico livornese alla guida della Juve nella prossima stagione nonostante il contratto in scadenza nel giugno 2025.
E così la caccia ai sostituti impazza. Tra voci e suggestioni. Dalle parti di Appiano Gentile è molto gettonato il nome di Dejan Stankovic. Nove anni e mezzo in nerazzurro conditi da 15 trofei e già una buona esperienza da allenatore alla guida della Stella Rossa (tre scudetti serbi su tre), esperienza che si è chiusa a fine agosto con le dimissioni per l’eliminazione dai playoff di Champions League ad opera proprio del Maccabi. “Deki” Stankovic, 44 anni, è uno degli eroi del Triplete 2010 esattamente come Esteban Cambiasso che di anni ne ha 42. E che l’allenatore “in campo” lo ha fatto nell’Inter per dieci anni. Il Cuchu avrebbe tutte le carte in regola (comprese quelle burocratiche) per dirigere in futuro l’Inter. Non ha mai allenato in prima persona ma ha maturato un’importante esperienza con la Colombia al Mondiale di Russia come braccio destro di Josè Pekerman (l’allenatore che lo aveva lanciato ad appena 15 anni nell’Under 20 argentina).
In casa Juve sta facendo bene in Primavera l’uruguaiano Paolo Montero (fresco reduce da un derby vinto in rimonta, da 1-3 a 4-3) che ha già assaggiato da allenatore il grande calcio in Uruguay e Argentina e che per due stagioni ha guidato la Sambenedettese in C. Non più giovanissimo (ha 52 anni), Montero sembra il profilo adatto a fare eventualmente il traghettatore in caso la situazione precipitasse.
Anche se forse il nome più indicato per un futuro da tecnico della Juventus sarebbe quello di un’altra vecchia gloria bianconera: Igor Tudor. A 44 anni, il croato sta dirigendo con buoni risultati l’Olympique Marsiglia in Ligue 1. E’ secondo in classifica a sole due lunghezze dal Psg di Messi, Neymar e Mbappè mentre in Champions (come Allegri con la Juve) è costretto a rincorrere dopo le due sconfitte nelle prime due giornate. Peraltro Tudor alla Juve era stato in tempi recenti il “vice” di Andrea Pirlo nella stagione 2020-21, con tanto di incomprensioni dovute alla presenza nello staff di Roberto Baronio, amico storico di Pirlo e di fatto suo reale “secondo”. Poi il croato si è preso nella stagione scorsa la sua bella rivincita tornando ad allenare in prima persona in Serie A (come ai tempi dell’Udinese): strepitosa la sua cavalcata con il Verona preso ultimo in classifica e portato a un prestigioso nono posto.