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Le Sdottorate: Lautaro-Vlahovic, che duello! Gila, a quando il rinnovo?

Fatti, numeri e curiosità della 26esima giornata di Serie A

di Matteo Dotto
26 Feb 2024 - 08:15
 © Getty Images

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La larga vittoria dell’Inter a Lecce e il sofferto successo della Juventus sul Frosinone avvicinano i nerazzurri allo scudetto e i bianconeri al posto d’onore. Rimangono 9 i punti di vantaggio della squadra di Inzaghi su quella di Allegri, scarto che può aumentare mercoledì sera quando si giocherà il recupero Inter-Atalanta. Sale a 4 il margine della Juve sul Milan. La domenica delle grandi in sostanza promuove a pieni voti solo l’Inter, sufficienza risicata per la Juve, rimandati Milan e Napoli anche se è rossonero il gol più bello della 26esima giornata, la magia di Leao che sblocca (ma non decide) la sfida di San Siro.

DUELLO – Sfida del gol a distanza tra i migliori bomber del nostro campionato. Lautaro a Lecce firma una doppietta, sfonda quota cento in Serie A (sono 101) e migliora con 22 reti il suo primato personale che era di 21 centri (tornei 2022-23 e 2021-22). E’ la risposta nerazzurra e argentina alla doppietta di Vlahovic allo Stadium contro il Frosinone. Il serbo è a quota 15 in questo torneo (76 in totale in A) e di questo passo mette nel mirino il suo record, quelle 24 reti realizzate nel 2021-22 (17 con la maglia della Fiorentina e 7 con quella della Juventus).

ITAL-MONZA – Il primo centro in maglia biancorossa per Daniel Maldini e il quarto stagionale di Pessina portano a 19 su 27 il totale dei gol “italiani” del Monza, la squadra più tricolore del nostro campionato. Colpani con 7 reti è il capocannoniere della squadra di Palladino davanti proprio a Pessina e Colombo (4), Caldirola, Gagliardini, Maldini e Vignato (1). La percentuale supera il 70%, le reti straniere sono di Dany Mota (3), Valentin Carboni (2), Bondo e Maric (1).     

APPLAUSI – La vittoria sull’Udinese lancia il Genoa a quota 33 punti. Bottino più che lusinghiero per una neopromossa e nello specifico anche per Alberto Gilardino, debuttante in questa stagione su una panchina di Serie A. Detto che la società rossoblù farebbe bene ad allungare il contratto al tecnico biellese, per Gilardino solo complimenti. Il suo Genoa gioca bene, lui ha dimostrato freddezza nei momenti difficili, buone capacità “psicologiche” quando ha dovuto supportare alcuni calciatori in difficoltà (su tutti Retegui) e una notevole maturità dialettica che non lo ha mai portato a cercare polemiche o ad accampare scuse arbitrali. Insomma: bravo alla lavagna, in campo e anche davanti a taccuini e microfoni. E si può dire che tra gli eroi del Mondiale 2006 sia l’unico - con De Rossi che sta riscattando con la Roma la scorsa negativa stagione cadetta alla guida della Spal – a regalare soddisfazioni al mentore Marcello Lippi. Per il resto Grosso e Gattuso sono reduci dagli esoneri in Ligue 1 con Lione e Marsiglia, Pippo Inzaghi è fresco di licenziamento dalla Salernitana, Nesta e Pirlo vivacchiano in B alla guida di Reggiana e Sampdoria, Cannavaro e Oddo sono fermi dalla scorsa stagione in B (il primo esonerato dal Benevento e il secondo retrocesso con la Spal dopo essere subentrato a De Rossi) e Camoranesi continua le sue avventure esotiche in campionati di seconda fascia (dopo aver diretto Tabor Sezana e Maribor in Slovenia adesso allena il Floriana La Valletta a Malta).

GRIFONI – A proposito di Gilardino e di Genoa, una curiosità che rimane tale perché non ha alcuna spiegazione logica. Sei degli allenatori che stanno facendo bene o benissimo in questa stagione hanno indossato la maglia rossoblù (chi più chi meno) nel loro passato da calciatori. Trattasi oltre a Gilardino di Thiago Motta, Italiano, Juric, Palladino e Nicola.

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