"La squadra ha giocato per mantenere la regolarità"
Lo scandalo della sfida di Serie C vinta dal Cuneo 20-0 contro la Pro Piacenza scesa in campo con sette ragazzini per evitare l'esclusione dal campionato continua a far discutere. "L'autoriforma di tre anni fa non ha risolto nulla - ha tuonato il presidente della Serie C, Francesco Ghirelli -. Bisogna riformare tutto il sistema calcio italiano. Hanno giocato per mantenere la regolarità". Il Giudice Sportivo ha assegnato lo 0-3 a tavolino, decidendo di escludere la Pro Piacenza dal campionato.
"Siamo l'unica Lega che è passata da sola da 90 a 60 squadre, con una autoriforma di tre anni fa. Ma non si è risolto nulla" - ha tuonato il numero uno della Lega Pro commentando il 20-0 tra Cuneo e Pro Piacenza, con in campo sette ragazzini -. Bisogna che tutte le leghe si siedano con la Figc e decidano il da farsi, modificando il sistema calcio italiano rapidamente".
Sulla motivazione del perché sia stato permesso alla Pro Piacenza di scendere in campo con sette ragazzini, Ghirelli ha spiegato: "In realtà erano tutti giocatori già tesserati in precedenza. In più è stato messo in campo anche un massaggiatore... non avevamo altra strada che farli giocare per una questione di regolarità del campionato, anche perché la riforma che prevede l'esclusione per chi non paga gli stipendi anche a campionato in corso non era attuabile in questa stagione, ma solo a partire dalla prossima".
Ghirelli però se l'è presa anche coi genitori dei ragazzini scesi in campo: "E' un aspetto che mi inquieta il fatto che i genitori non si siano opposti a far vivere un'esperienza disastrosa già in partenza, solo per dire ai loro amici di aver avuto il proprio figlio debuttante tra i professionisti. Una lezione educativa veramente ignobile".