Galliani precisa: "Non è il cocco di Berlusconi. Milan? Soffro quando le cose vanno male, ma la società è gestita da amici"
Se il Monza riuscirà a centrare la promozione in Serie B si compiranno i desideri di Silvio Berlusconi e Adriano Galliani, ma non solo. Cristian Brocchi, nuovo allenatore dei biancorossi dopo l'esonero di Marco Zaffaroni, otterrà automaticamente il rinnovo del contratto. L'ex tecnico del Milan ha firmato fino al 2020, ma pensa già ad un'avventura lunga con persone di fiducia: "Nel settore giovanile del Milan ho avuto l'opportunità di farmi conoscere. Questa è una società sicuramente seria. Mi ritengo fortunato: non è così semplice al giorno d’oggi avere una società alle spalle che ti faccia lavorare sereno. Cercherò di portare le mie idee e proporre qualcosa che riporti il Monza in posizioni ottimali di classifica per ambire a traguardi importanti", ha detto presentandosi ai tifosi brianzoli.
Accanto a lui Adriano Galliani, convinto di aver fatto la scelta giusta per rilanciare la squadra che attualmente è al decimo posto nella classifica del girone B di Serie C a -7 dalla capolista Pordenone. L'amministratore delegato ha tenuto a precisare quello che già un anno fa disse lo stesso Brocchi: "Non è il cocco di Berlusconi, non è il cocco di nessuno. L'ho scelto io, ovviamente con l'avallo del presidente". E non ci sarà un "affiancamento" di Fabio Capello nel ruolo consulente o direttore tecnico, come al Jiangsu: "Non è ipotizzabile al momento", ha detto.
Certamente per compiere il salto di categoria servono giocatori di qualità, tanto che Galliani ha rivelato di aver pensato anche ad Antonio Cassano ("Ne avevo parlato con Alessandro Moggi, prima del ritiro"), ma c'è già il primo vero rinforzo dopo lo svincolato Simone Iocolano: "Si allenerà con noi ma l'avvocato Cantamessa mi ha detto di dire che a gennaio vedremo perche' non si può parlare a mercato chiuso". Il giocatore in questione è Marco Fossati, monzese doc ormai fuori dal progetto all'Hellas Verona e con un passato nelle giovanili del Milan.
Uno che il senatore Galliani e Brocchi conoscono, anche se il tecnico è sicuro di avere già a disposizione una buona rosa, forse con un problema mentale: "Devo parlare coi giocatori per capire quali sono le difficoltà. Il cambio di proprietà può aver dato un peso in più a questi ragazzi, ma se lo devono togliere. Devono forse assimilarlo, io dovrò aiutarli e dar loro la serenità giusta. La squadra è buonissima, composta da giocatori con qualità. Devono andare in campo dimostrandolo e cercando di migliorarsi sempre di più".
Poi serve la spinta del pubblico al Brianteo, perché "la Serie C è un campionato difficile" come ha ammesso Brocchi, e Galliani ha già pensato a una soluzione: "Verranno abbassati i prezzi dei biglietti del 50% e continueranno i lavori per portare la capienza dello stadio a 7500 posti", ha annunciato. Inevitabile la domanda su quanto successo nel derby e il rapporto con il Milan per chi ha rappresentato i colori rossoneri per 31 anni: "Il derby sembrava finito e nessuno si aspettava a quel punto di perderlo. Ero amministratore delegato del Milan e tifoso del Monza, ora sono tifoso del Milan e amministratore delegato del Monza. Quindi soffro per tutte e due le squadre quando le cose vanno male", ha ammesso candidamente.
L'argomento sembra essere diventato un mezzo tabù, ma da tifoso Galliani è fiducioso: "Il Milan è gestito da amici, allenato da un amico, con un presidente amico e una proprietà amica. Sono tutti ultramilanisti. Eravamo stati noi a portare la filosofia del 'Milan ai milanisti', ora questa filosofia è tornata dopo una pausa".