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Per l'ex ct azzurro contratto da 70 milioni di euro complessivi fino a inizio 2027: primo obiettivo la Coppa d'Asia. I dubbi dello staff
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Dopo le burrascose dimissioni da ct della Nazionale italiana, per Roberto Mancini è già tempo di una nuova avventura: il tecnico jesino, dopo l'annuncio ufficiale di ieri, oggi pomeriggio verrà presentato a Riad come ct dell'Arabia Saudita, con cui ha firmato un contratto da tre anni e mezzo da circa 70 milioni di euro complessivi. Primo impegno l’8 settembre a Newcastle contro la Costa Rica, primo obiettivo la qualificazione ai Mondiali 2026.
Roberto Mancini è dunque l'allenatore scelto dalla federazione saudita per guidare la propria selezione verso il Mondiale 2030, quello che da quelle parti vogliono ospitare. Il primo obiettivo sarà quello di provare a qualificarsi per USA-Messico-Canada 2026 e dunque confermare i progressi già messi in mostra in Qatar, per essere protagonisti tra sette anni. Senza dimenticare la Coppa d'Asia che si disputerà a inizio 2024, che l'Arabia Saudita non vince dal 1996 e sulla quale la federazione punta tanto.
Con Mancini non tutti gli storici collaboratori. Salsano e Lombardo (assistenti) hanno detto sì così come Batta (preparatore portieri), Donatelli e Scanavino (preparatori atletici) e Gagliardi (assistente tattico) mentre sono ancora in bilico Evani, Nuciari e Sandreani, indecisi se cambiare quasi totalmente vita. Per approfittare del regime fiscale arabo serve vivere nel Paese almeno 183 giorni l'anno: significa vivere spesso in casa o hotel per via delle temperature altissime, che impongono tra l'altro allenamenti la mattina presto la sera. Senza contare lo stile di vita differente. Stessi dubbi che attanagliano Oriali.
© Getty Images | Fiorentina 2001-2002: una Coppa Italia vinta
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