Per lo svedese un triennale da 6,5 milioni di euro a stagione. Conta la sua volontà. Tuti i nomi nell'agenda rossonera
Il Milan sferra l'attacco a Ibrahimovic. Il club rossonero ha proposto allo svedese un triennale da 6,5 milioni di euro più bonus in base ai risultati che verranno raggiunti. Il costo del cartellino, invece, non sarebbe un problema perché l'attaccante ha ancora un solo anno di contratto con il Psg e non si va oltre i 15 milioni di euro. Sarebbe il grande regalo di Galliani a Mihajlovic. Piacciono anche Romagnoli e Baselli.
Lo svedese potrebbe così ripercorrere lo stesso cammino di Gullit, Donadoni, Shevchenko o Kakà, tornati al Milan per una seconda avventura, che non è mai stata brillante come la prima. Ibrahimovic in rossonero ritroverebbe Mihajlovic (per lui si attende sempre l'ufficialità del club di via Aldo Rossi: da oggi ogni giorno è quello buono) che ha avuto all'Inter tra il 2006 e il 2008 quando il serbo era il vice di Roberto Mancini. Le alternative allo svedese rimangono Mandzukic (attenzione alla Juventus) e Jackson Martinez. Più defilati Leandro Damiao e Falcao: il colombiano arriverebbe grazie all'aiuto del fondo di investimento Doyen Sports.
Ma Silvio Berlusconi non si fermerà soltanto a Ibrahimovic. Il patron rossonero è pronto a investire 100 milioni di euro (70 di tasca sua; 30 provenienti dalle cessioni e dai risparmi degli ingaggi) e vuole accontentare Mihajlovic. Il sogno per il centrocampo è Kondogbia del Monaco, ma per il francese è alta la concorrenza dell'Arsenal. Si seguono Bertolacci (a metà tra Roma e Genoa), José Mauri e Baselli dell'Atalanta. Il pupillo di Sinisa è Soriano, che ha appena allenato alla Sampdoria. Per la difesa il tecnico serbo ha tre richieste: Kolarov del Manchester City, Maksimovic del Torino e Romagnoli della Samp. Ma attenzione anche a Dani Alves, in scadenza con il Barcellona a fine giugno. Sul brasiliano c'è mezza Europa (Manchester United su tutti). L'obiettivo è quello di costruire in casa in grado di lottare per i primi tre posti. il ritorno in Champions League, dopo due anni di assenza, è di vitale importanza.
E a proposito dell'accordo Berlusconi-Mr Bee, ecco alcuni retroscena raccontati al Il Giornale da Licia Ronzulli, ex europarlamentare di Forza Italia e a strettissimo contatto con Silvio Berlusconi.
“Appena ho capito che mister Bee era sempre molto interessato al Milan e che stava preparando un piano di marketing in Asia che sarebbe piaciuto, gli ho consigliato di rompere gli indugi, mettere da parte le fredde comunicazioni via mail e venire in Italia per un incontro face to face il presidente -ha detto la Ronzulli-. Una semplice visita di cortesia e di congedo tra i due è diventata la notte giusta perché mister Bee ha tirato fuori le due carte vincenti: il piano marketing e la quotazione in borsa. Così è ripartito il treno”, spiega la Ronzulli, che giocato un ruolo da intermediaria molto importante nella trattativa.
E poi: “Non esiste alcun patto o clausola: né ora né mai Berlusconi cederà il controllo della società. È stato uno dei pilastri dell’intesa perché nel precedente summit mister Bee aveva ipotizzato l’acquisto del 51% con Fininvest al 49 per cento".