L'ex giocatore e dirigente rossonero torna a parlare della società a cui è stato legato per anni
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"Purtroppo siamo ancora in tribunale, ma certo che possiamo parlare dei rossoneri. Per me il Milan è sempre il Milan". Zvonimir Boban non dimentica il suo passato e, nonostante il burrascoso finale, torna a parlare della società che lo ha reso grande in un'intervista raccolta dalla Gazzetta dello sport. E non si astiene dal pungere i rossoneri su alcune scelte: "Ibra è un genio e ci ha dato una grossa mano quando ha deciso di tornare. Detto questo, però, non ho capito il suo ruolo, quali siano le competenze e le responsabilità per poterlo giudicare. Spero le abbia capite lui. Perché alla fine sarà lui a essere giudicato, non Moncada. La squadra dello scudetto e della semifinale Champions è stata smantellata e invece su quella base si poteva costruire tanto. Per me un errore madornale".
Sulla scelta di Fonseca aggiunge: "Rispetto tanto il lavoro che ha fatto allo Shakhtar, al Lille e all'inizio con la Roma. E' appena arrivato e bisogna dargli tempo. Mi preoccupa che non abbia capito il sistema giusto per la squadra. Devono giocare con il 4-3-3 così le due mezzali possono aiutare esterni offensivi come Pulisic e Leao. Reijnders non può giocare a due in mezzo e Loftus non è creativo per fare il dieci. Sono due mezzali, due cursori e portatori di palla, non organizzatori di gioco. Fonseca è all'inizio ed è intelligente, spero si possa correggere perché al di là dei risultati il problema è il gioco, che per ora non esiste. Theo e Leao hanno sbagliato ma poi hanno cambiato la gara. Spero che si aggiusti tutto, sono bravi ragazzi. Sento ancora Maldini: è un grandissimo amico e lo rimarrà per tutta la vita".