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Da Firenze a Napoli, maledizione rigori per il Milan: sbagliati 4 su 8

Dopo Theo, Abraham e Pulisic, anche Gimenez ipnotizzato dagli 11 metri: il messicano non sbagliava un penalty da 14 mesi

31 Mar 2025 - 12:39

Il Milan lascia a Napoli le residue speranze Champions e torna a casa con un poco invidiabile record. Con l’errore di Gimenez, il Diavolo ha sbagliato il quarto rigore in campionato. Oltre ai due falliti a Firenze, pesa anche l’errore di Pulisic contro il Torino. Numeri preoccupanti per i rossoneri, che condividono questo primato negativo con il Friburgo: solo il club tedesco ha sbagliato così tanti rigori nei cinque principali campionati europei. Per il bomber messicano, invece, è stato il quinto rigore fallito in carriera. Ovviamente il primo con la maglia del Milan e il primo in assoluto da 14 mesi a questa parte.

Una vera e propria maledizione iniziata lo scorso 6 ottobre a Firenze, quando i rossoneri sbagliarono addirittura due rigori (prima con Theo Hernandez e poi con Abraham), facendo infuriare l'allora allenatore Fonseca per aver scavalcato Pulisic, il rigorista designato. In particolare all'allenatore portoghese non era andata giù la brutta scena sul secondo penalty, con Tomori che prese il pallone per consegnarlo all’amico Abraham. In quel caso Pulisic era lì accanto e reclamò la sfera, ma l’ex attaccante della Roma lo allontanò con il braccio destro prima di farsi ipnotizzare da De Gea. "Ovviamente ho già detto ai giocatori che questo non può più succedere perché il battitore dei rigori è Pulisic e sono incazzato per questo" le parole di un Fonseca adirato dopo la sconfitta.

Dall'eccesso di egoismo di Firenze si è arrivati all'eccesso di altruismo di Napoli, passando per il rigore sbagliato da Pulisic contro il Torino. Ieri al Maradona, infatti, il pallone è passato di mano da Leao a Pulisic che lo ha lasciato a Gimenez a caccia di un gol scaccia-crisi. "Ci sono tre giocatori che definiamo per battere e si allenano. Pulisic per dare fiducia al suo compagno che non segna da un po’ di settimane… Sappiamo come sono le cose - ha spiegato Sergio Conceiçao -. Non sta a me dire qualcosa ai giocatori, sono loro tre che decidono in base a come si sentono. Ma questo è un buon segno, è il segno di uno spogliatoio unito". Una reazione diametralmente opposta rispetto al suo predecessore: gestione diversa, ma purtroppo per i tifosi del Milan con analogo e deludente risultato.

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