Il recupero di Calabria potrebbe spingere in panchina il francese, ma mette in discussione anche la titolarità di Emerson Royal
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La buona notizia è che, con il mischione che si è creato lassù, un successo nel recupero contro il Bologna potrebbe perfino permettere al Milan di tornare in corsa anche per lo scudetto. La notizia cattiva, invece, è che in realtà non si vede la luce in fondo a un tunnel di gol subiti al replay (cross da sinistra, rete a destra) e che, dopo 16 partite tra campionato e coppa, questa lacuna così grande ed evidente ha tutta l'aria di non essere risolvibile in un amen. La verità è che ci sarebbe da chiedersi anche oggi chi stia dalla parte di Paulo Fonseca e chi no. Perché a volte la sensazione è che non si remi davvero tutti dalla stessa parte e che un atteggiamento così passivo e disinteressato altro non sia che l'innesco di una bomba che dalla prima giornata è sempre lì lì per scoppiare. Eppure nelle notti di gala squadra e allenatore sembrano la stessa cosa. Già, ma perché solo contro grandi avversari come Inter e Real Madrid?
Una parte della risposta è negli spazi. Il Milan sa giocare bene quando l'avversario lo affronta a viso aperto, mentre va in crisi quando si confronta contro difese chiuse. Il che fa pensare a soluzioni tattiche un po' troppo banali - e qui vanno ricercate colpe nel lavoro di Fonseca - e alla difficoltà di cambiare ritmo all'interno di un possesso palla che non manca mai ma che spesso è fine a se stesso, lento, prevedibile. I tre gol di Cagliari, uniti a quelli del Bernabeu, lasciano intendere che davanti in qualche modo le cose funzionino. E' dietro che i rossoneri sono un disastro. Al centro, con una coppia male assortita, spesso diversa, lenta e impacciata. E sulle fasce, dove Emerson Royal e Theo Hernandez si trascinano lo stesso problema da inizio stagione: il primo non sa difendere uomo contro uomo, il secondo non sa leggere spazi e inserimenti e - a volte l'impressione è proprio questa - forse non fa proprio il massimo per risolvere questa sua mancanza. Tant'è che perfino il francese, fin qui intoccabile, questa volta rischia davvero il posto.
Il tecnico portoghese ha da poco ritrovato Davide Calabria e la sua capacità di giocare a destra (meglio) e a sinistra potrebbe finire con l'essere la toppa da mettere su questa voragine. Emerson da una parte, ma anche Theo dall'altra, potrebbero finire per alternarsi in panchina lasciando spazio al "vecchio" capitano, magari non ricchissimo di talento, ma certamente più applicato degli attuali titolari. Basterà per risolvere il problema? Difficile dirlo, perché le lacune sono innanzitutto nel modo in cui è stata costruita la squadra e nella mancanza, in mezzo al campo, di interditori, Fofana a parte. E' però chiaro che qualcosa vada fatto e che queste due settimane di lavoro senza partite potrebbero essere il momento adatto per studiare nuove soluzioni.
Perché questa discontinuità tra un Milan che entusiasma come a Madrid e uno che spaventa come a Cagliari non è più sostenibile. La buona notizia è che il mischio in testa permette ai rossoneri di rientrare. A patto, però, di non sbagliare più niente.