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Il tecnico rossonero non esce dalla crisi, ma chiude il caso Leao-Hernandez: "Durante la settimana ho spiegato la mia intenzione e l'hanno accettata e capita"
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Il Milan di Fonseca non vede la luce in fondo al tunnel e anche contro la Lazio, per la terza giornata su tre, ha subito due gol e non ha conquistato la prima vittoria in campionato. "Innanzitutto non ci sono problemi con Theo Hernandez e Leao - ha commentato il tecnico rossonero -, non creiamo casi perché in questa settimana ho parlato con entrambi spiegando la mia scelta, che hanno accettato. Non ho visto che sono rimasti in campo durante il cooling break, ma erano entrati da due minuti e non avevano bisogno di fermarsi o di indicazioni. La reazione dei giocatori all'ingresso in campo è stata positiva, quindi non creiamo problemi che non ci sono".
Sulla partita dell'Olimpico: "Nel primo tempo abbiamo fatto bene gestendo la palla, controllando il ritmo e la sfida con la palla tra i piedi. Il secondo tempo è stato completamente diverso perché secondo me abbiamo smesso di cercare di giocare a pallone. Abbiamo perso sempre la palla nel corridoio sinistro, non abbiamo avuto il coraggio di continuare a giocare davanti alla loro pressione. Per noi sarebbe un vantaggio perché si aprono spazi, ma non siamo riusciti a giocare. Il momento non è positivo probabilmente, nella testa dei giocatori forse c'è la voglia di non prendere gol ma non è smettendo di giocare che non si prendono gol" ha proseguito Fonseca.
Due tempi approcciati in maniera completamente diversa: "Non mancano giocatori a centrocampo, manca il coraggio di giocare con la palla al centro del campo. Abbiamo smesso di giocare quando la Lazio ha iniziato a pressare più alto, iniziando a impostare con Pavlovic anziché coi mediani come abbiamo fatto nel primo tempo. È cambiata proprio l'intenzione di squadra, facendo una partita diversa dal primo tempo".