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Il settore marketing dei rossoneri è una certezza mentre la stagione va a rotoli
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C'è chi l'ha definita una via di mezzo tra la maglia del Portogallo e quella del Belgio. La quarta divisa del Milan, quella vista in campo con Verona e Lazio, ha letteralmente spaccato i tifosi rossoneri: contestata allo stadio e sui social, premiata all'estero. Il kit infatti, ispirato ai colori bandiera panafricana, è stato letteralmente preso d'assalto dai sostenitori stranieri (il 75% dei compratori vive lontano dall'Italia) che hanno fatto volare l'e-commerce del Milan nel mese di febbraio. Segno del buon lavoro degli specialisti di marketing del Milan, settore al quale il fondo RedBird tiene moltissimo allo scopo di aumentare incassi e ricavi. In questo senso vanno anche diverse (e nuove) iniziative che si vedono a San Siro ormai da diversi mesi con il tifoso sempre al centro.
I buoni numeri dell'e-commerce (e non solo) si scontrano però con la realtà del campo da gioco, quella che davvero interessa ai tifosi. Maignan e compagni, nonostante il positivo (sulla carta) mercato invernale sono noni in classifica e fuori da ogni discorso europeo quando manca ancora tanto al termine della stagione. Un qualcosa di inimmaginabile che ha gettato nello sconforto tanti tifosi. Alcuni infatti, ritengono che sia stato buttato al vento tutto il lavoro fatto nelle ultime stagioni e che aveva portato il Milan a vincere il 19esimo scudetto. E il timore è che per tornare in Champions ci vorranno diversi mesi.
Starà adesso alla società compiere una mezza rivoluzione a giugno per cercare di rimettere la squadra sui binari giusti: il primo tassello della ricostruzione sarà la scelta del nuovo direttore sportivo, con Tare, Paratici e non solo in ballo. Poi attenzione alle uscite: anche Leao non è incedibile davanti a una offerta importante.
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