Il Milan vuole un ds "vincente": in pole c'è D'Amico, Tare ha un vantaggio. Ma serve fare in fretta

Sfumata la pista Paratici, in casa Milan è ripartita la caccia al direttore sportivo. L'ad Furlani, che si era posto l'obiettivo di chiudere la faccenda entro la metà del mese di aprile, deve rivedere tutti i piani. Resta però una certa fretta perché c'è una stagione da programmare e i cambiamenti saranno diversi, a partire dal nuovo allenatore. Giocare d'anticipo rispetto alle concorrenti potrebbe risultare decisivo, ma i tempi si stanno allungando. E non è certo una buona notizia.

Il rischio, carte alla mano, è di arrivare a scegliere il ds solo a fine stagione. Questo perché tutti i profili sotto osservazione sono sotto contratto con altri club di Serie A. Da Tony D'Amico a Sartori passando per Manna, arrivato lo scorso anno al Napoli. L'unico libero è Igli Tare che ha detto alla Lazio nel giugno del 2023. Questo aspetto gioca a fare dell'albanese, ma resta da capire se Furlani voglia davvero affidarsi al ds scelto da Zlatan Ibrahimovic prima del ribaltone che ha fatto seguito al viaggio dell'attuale amministratore delegato a New York da Gerry Cardinale. Viaggio che poi ha cambiato tutte le carte in tavola, mettendo l'ad al centro della scelta del nuovo dirigente.

Allo stato attuale il profilo che più piace è quello di Tony D'Amico, dal 2021 all'Atalanta e legato agli orobici fino al 2027. "Sono voci e per questo non si commentano" il commento di ieri del 45enne pescarese che ha preferito sviare sul tema. Apprezzato al Verona per i tanti calciatori presi a basso prezzo e rivenduti con grandi plusvalenze, l'ex difensore ha lavorato bene anche a Bergamo con Gasperini. Adesso potrebbe arrivare il grande salto a Milanello dove aspettative e pressioni perà sono ben diverse. È lui l'uomo che può far tornare a vincere il Milan come detto da Furlani? I tifosi rossoneri hanno forti dubbi.