L'allenatore rossonero ha parlato alla vigilia del match più importante del campionato
La rabbia del pari con il Cagliari da trasformare in energia positiva per la partita che vale la Champions League, il problema al polpaccio di Rebic che difficilmente potrà essere in campo a Bergamo, l'assenza di preoccupazioni per il suo futuro e la concentrazione massima sull'Atalanta. Di questo e altro ha parlato l'allenatore del Milan Stefano Pioli alla vigilia della partitissima di domenica sera.
LA CONFERENZA DI PIOLI
Possiamo dire che, visto quanto fatto finora, il Milan si meriti il posto in Champions?
"La classifica finale darà i verdetti giusti ma sappiamo che abbiamo parlato tutto l'anno di partite fondamentali ma la partita della svolta è quella di domani. L'abbiamo preparata bene e siamo concentrati".
Come è cambiato l'umore negli ultimi tempi e com'è stata l'ultima settimana?
"E' stata una settimana particolare. Fino a mercoledì c'è stata delusione, poi si è trasformata in concentrazione e motivazione, una miscela di sentimenti, compresa la tensione. Da mercoledì abbiamo trasformato la delusione in qualcosa di positivo".
Perché il Milan dovrebbe andare in Champions?
"Il Milan ci deve credere perché ha dimostrato tutto l'anno di essere una delle migliori del campionato, non ci siamo mai arresi e non abbiamo mai perso la fiducia. Il Milan deve crederci perché ha le qualità per essere una grande squadra. Da settembre giochiamo ogni tre giorni, non abbiamo perso fiducia nelle nostre qualità. Dobbiamo fare l'ultimo sforzo".
Cosa si aspetta dall'Atalanta?
"Un'Atalanta che giocherà al meglio delle sue possibilità. È stata una stagione lunga per tutti, anche per loro. Hanno un impianto di gioco collaudato. Mi aspetto una squadra che giochi la miglior partita possibile, dobbiamo farlo anche noi. È una squadra forte, l'anno scorso non eravamo ancora al loro livello. Ora ci siamo avvicinati molto e domani avremo l'occasione per dimostrarlo".
Per molti giocatori sarebbe la prima esperienza in Champions, può essere una motivazione in più? "È chiaro che la settimana è stata piena di dialoghi singoli e collettivi, la motivazione è al massimo. Le motivazioni per il club, i singoli e per i nostri tifosi, che hanno lottato con noi e sono rimasti delusi per domenica, ma ora è il momento di rimanere uniti".
Come sta la squadra dal punto di vista fisico?
"Rebic ad oggi più no che sì, vediamo domattina. Gli altri stanno bene. E' un problemino muscolare al polpaccio, anche stamattina non è riuscito a fare una seduta completa. Vediamo domani, a oggi più no che sì".
Quanto può essere importante la leadership di Ibra anche se non sarà in campo?
"L'importanza di Zlatan nella crescita del gruppo è evidente. Domani partiamo tutti, tutti e 26 i giocatori, tutta la squadra, tutto il club. I tifosi non partiranno ma saranno con noi, ci sono tutte le condizioni per fare bene. Sarà sicuramente con la squadra ma non in panchina, l'importante comunque è avere una squadra determinata. Dovremo essere molto forti dal punto di vista mentale, dovremmo essere lucidi per superare le difficoltà della partita e giocare il nostro tipo di calcio".
A proposito di Ibra, quanto hanno inciso i tanti infortuni di quest'anno?
"Sicuramente hanno inciso, abbiamo avuto due blocchi di infortuni con dei reparti completi fuori per alcune partite. Questo ci ha impedito di fare le giuste rotazioni, i giocatori infortunati hanno avuto più tempo per recuperare la condizione ottimale. Giocare ogni 4-5 giorni è molto difficile. Siamo leggermente sopra la media per gli infortuni, abbiamo dovuto fare partite anche con 7-8 assenze. Da lunedì andrà valutato il lavoro fatto e su cosa si potrà migliorare".
Si è parlato degli obiettivi della stagione. Quanto sente vicina la società?
"La società ci ha sempre sostenuto con grande presenza e fiducia nel nostro lavoro. L'ha fatto dall'inizio dell'anno e in questa settimana, com'è giusto che sia per un club che ritiene si sia fatto un lavoro importante durante l'anno. Abbiamo le qualità per essere una squadra attenta e lucida per cogliere al volo qualsiasi occasione ci possa capitare".
Che voto dà alla squadra per quanto fatto in stagione?
"Le valutazioni si fanno alla fine. Domani è troppo importante, i voti li darete voi. Non conta niente dove siamo oggi. Oggi saremmo meritatamente in Champions ma conta dove saremo domani sera".
Cosa dovrà fare la squadra per vincere domani?
"Forza mentale, compattezza e qualità. Senza qualità non si vincono certe partite. Non non abbiamo mai avuto paura. La paura è come il fuoco, se la controlli ti scalda oppure ti vai a bruciare. Abbiamo affrontato altre partite così delicate, la squadra ha sempre dimostrato un atteggiamento mentale positivo. Non ci siamo mai abbattuti, questa settimana ho visto le cose giuste".
Perché queste differenze tra l'andamento casalingo e quello in trasferta?
"Sono valutazioni che faremo alla fine del campionato, conta solo il posizionamento finale. Dobbiamo essere consapevoli delle difficoltà che troveremo a Bergamo, ma quando sei così consapevole devi superarle ed essere consapevole di poter trovare un risultato importante".
Che differenza c'è tra la vigilia con il Cagliari e questa?
"Non dobbiamo pensare a quello che potevamo fare, conta solo la partita di domani. Abbiamo fatto di tutto per recuperare energie fisiche e mentali, abbiamo bisogno di tanto domani. Concentriamoci su domani, è tanto importante".
Come vede il suo futuro al momento?
"Il mio futuro è domani, la partita di domani. Dobbiamo ragionare tutti così. Sul futuro inizieremo a ragionarci da lunedì".
Ha vissuto una vigilia simile alla guida della Lazio. Differenze?
"Ci ho pensato a quella partita e alla settimana che abbiamo vissuto. Venivamo da due sconfitte pesanti, in finale di Coppa Italia e al derby. Ho rivisto nei miei giocatori quello che avevo visto nei giocatori della Lazio, grande impegno e determinazione verso l'obiettivo".
Quali sono le armi da utilizzare domani?
"Sangue freddo e grande spirito e non dobbiamo pensare ai risultati dagli altri campi, dobbiamo essere concentrati sulla nostra partita, dovremo essere lucidi nel capire i momenti del match e determinare il risultato".
Le 4 partite senza aver subito gol quanto possono dare fiducia?
"Devono essere un obiettivo per tutta la squadra, una buona base per poi cercare di fare di più".