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L'ALTRA SFIDA

Le stelle ci sono, le strisce biancorossonere anche: è un Milan-Juve sempre più Made in USA

I quattro protagonisti statunitensi della sfida di San Siro di recente hanno dato spettacolo in nazionale

21 Nov 2024 - 07:20

Sabato 23 novembre, Milano, stadio Giuseppe Meazza alle ore 18. L'orario è perfetto per gustarsi il big match tra Milan e Juventus anche dall'altra parte del mondo, negli Stati Uniti per la precisione che si parli di costa atlantica o pacifica, c'è possibilità per tutti. Milan-Juventus nella nuova era del calcio italiano in cui l'americano non è più qualcosa di esotico ma una consolidata realtà è un "must watch" a stelle, come Pulisic e Weah, e strisce che siano rosse o bianche col nero. Sono quattro i protagonisti assoluti della sfida di San Siro, gli stessi che pochi giorni prima si abbracciavano dopo i gol segnati alla Giamaica con la maglia della propria nazionale: Pulisic e Musah per il Milan, McKennie e Weah per la Juventus.

Semmai proprio il rientro da St Louis potrebbe portare una variabile sempre poco gradita agli allenatori, ma mai come in questo caso il mal comune può essere visto come mezzo gaudio. Sicuramente il morale della ciurma americana è alto dopo il doppio successo in Nations League: Pulisic ha fornito un assist e segnato un gol (e mezzo) su passaggio di McKennie, mentre Weah - che in questa stagione si sta riscoprendo prolifico come in giovinezza - è andato a segno su assist di Musah. Amici che presto saranno nuovamente nemici per novanta minuti di battaglia anche per l'orgoglio nazionale, quello non manca mai. 

© Getty Images

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L'intenzione di Christian Pulisic è chiara e fondamentalmente sempre la stessa: fare la differenza, con o senza la tanto discussa "Trump Dance" goffamente sfoggiata dopo l'1-0 alla Giamaica. Il Capitan America rossonero quest'anno è l'autentico leader tecnico del Milan di Fonseca e non solo per i sette gol già all'attivo né per gli assist, bensì per una serie continua di prestazioni di altissimo livello. Pulisic è il pericolo numero uno per la Juventus e Thiago Motta lo sa benissimo, pronto a costruirgli una gabbia intorno per limitarne la pericolosità.

Dall'altra parte del campo c'è Timothy Weah, un tuttofare bianconero passato dal fare l'esterno d'attacco al terzino finendo probabilmente per tornare nel ruolo originario, quello che lo ha visto in campo e in gol al Mondiale 2022 in Qatar con la Nazionale. L'infortunio di Vlahovic e gli acciacchi di Nico Gonzalez mettono il figlio d'arte tra i candidati al ruolo di centravanti nello stadio in cui papà George ha esaltato tutti quasi trent'anni prima. Una sfida nella sfida che da New York a Los Angeles stanno già pompando alla loro maniera.

Infine la battaglia vera e propria a suon di muscoli e corse potrebbe essere quella in mezzo al campo. Meno brillantinosi, più di sostanza anche partendo eventualmente dalle comode panchine del Meazza. Musah ha stupito tutti al Bernabeu con una prova strepitosa non ripetuta nei pochi minuti disputati a Cagliari, mentre dall'altra parte della barricata è sempre il solito McKennie a tirare la carretta nei momenti delicati. Dopo l'ennesima estate passata con la valigia pronta, ma inutilizzata, il buon Wes ha convinto anche Thiago Motta a tornare sui propri passi e contro il Milan è pronto a dare il solito contributo.

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