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L'INTERVISTA

Leao: "Amo il Milan, spero di essere capitano in futuro. Mi sento da top-11 mondiale"

L'attaccante portoghese si è raccontato in una intervista: "Non sono un calciatore egoista, mi piace far segnare gli altri"

01 Gen 2024 - 13:57

La seconda parte di 2023 di Rafael Leao non è stato dei migliori a livello di prestazioni e numeri, qualche fischio dopo la prestazione con il Sassuolo lo ha fatto reagire anche sui social network. L'amore per il Milan e il futuro in rossonero però non sono in discussione e l'attaccante portoghese lo ha ribadito: "Sapere cosa i compagni e i tifosi si aspettano da me mi dà consapevolezza e voglia di dare qualcosa in più. Spero di essere capitano in futuro e per me è una gioia giocare con questa maglia".

Lo stesso Leao sa di dover ancora crescere molto, ma a 24 anni il tempo è dalla sua parte: "Il mio idolo è Cristiano Ronaldo e so di poter arrivare al suo livello, ma io non sono un giocatore egoista e se ho la possibilità di far segnare gli altri per me è ugualmente importante. In questa epoca - ha raccontato Leao a Sky -, i numeri fanno la differenza e non posso essere paragonato a Mbappé ed altri, ma è un qualcosa che devo mettermi in testa. Quando lo farò so di poter essere al loro livello, da top. La mia top 11 sarebbe un 4-3-3 con in porta Maignan, Cancelo a destra, Theo a sinistra, Thiago Silva centrale con… Van Dijk? No… Ruben Dias. A centrocampo Bellingham, De Bruyne, Modric. E davanti Leao a sinistra, Vinicius a destra e Mbappé centravanti"

Nonostante l'ancora giovane età Leao è un riferimento per i compagni di squadra e per i tifosi del Milan, ma anche per i ragazzi che stanno esordendo in rossonero: "Ci sono tanti ragazzi bravi, che lavorano sodo e ascoltano i consigli. Devono sfruttare ogni possibilità al massimo e farsi trovare pronti lavorando duramente perché non si sa mai quando questa occasione può arrivare. Al gol di Simic ero contentissimo, una sensazione incredibile. Quando sono arrivato al Milan nessuno parlava di me, oggi sono un idolo e per questo ringrazio i tifosi perché mi hanno sempre messo pressione, ma in modo positivo attendendosi qualcosa di più da me. Il mio motto nel calcio e nella vita è mai arrendersi".

Sul prosieguo di stagione, le idee del portoghese sono chiare, con un obiettivo definito, vincere l'Europa League: "Ibra l’ha vinta, ci trasmetterà l’esperienza per poterla raggiungere. Il Milan non l’ha mai vinta: con tutti i miei compagni sappiamo di avere la responsabilità di poter essere ricordati anche per quello". 

Due capitoli importanti della lunga confessione di Leao riguardano i rapporti umani e professionali con Pioli e Ibrahimovic. Parole non scontate quelle relative al tecnico rossonero: "All’inizio il rapporto era un po’ strano. Io sono una persona a cui devi dire le cose giuste e dirette senza girarci troppo intorno. Se mi parli 30 minuti non ti ascolto. Il suo approccio era aggressivo, io sono tranquillo e quindi devi saperti relazionare con me. Lui però mi ha capito ed è cambiato. Mi chiamava spesso per chiedermi della mia famiglia, se avessi bisogno di qualcosa, del modo di giocare. Da lì è cambiato il nostro rapporto come se fosse una relazione tra papà e figlio. Quando vado in campo ho la responsabilità anche di giocare per ripagare la sua fiducia. Lui merita il meglio, mi ha aiutato a crescere come un uomo e mi ha responsabilizzato. Mi dice sempre la cosa giusta, non dice cose a vanvera. Mi parla poco ma mi dice cose giuste". Parlando di Ibrahimovic, invece, il racconto converge su aneddoti di campo: "Quando facevo buone partite lui non mi diceva niente, quando giocavo male invece lui arrivava e mi diceva 'Rafa…'. Mi trasmetteva una pressione positiva. Quando sai che una persona ti parla per aiutarti, sai che ti vuole bene e quindi i consigli di Ibra mi hanno aiutato. Adesso con il suo ritorno mi aiuterà ancora di più, è una persona importante per tutti noi e per il Milan. Fondamentale averlo con noi. Il campionato è lungo ma per vincerlo non puoi lasciare troppi punti per strada, soprattutto nelle partite giocate bene. Per conquistare il campionato devi vincere quasi tutte le partite e pareggiare quelle che non puoi vincere. Però la squadra quest’anno è migliore dello scorso anno. Le ultime vittorie hanno alzato il morale del gruppo, vogliamo provare a vincere qualcosa di importante quest’anno".

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