Il portoghese ha deluso lasciando lo stadio tutt'altro che sereno. Pioli alla stampa: "Lo hanno fischiato i romanisti"
di Arturo CalcagniNo Leao, no party. È successo anche nella serata dell'euro-derby, dove il Milan è caduto contro una Roma meglio organizzata nel segno di De Rossi, bravo a rovinare i piani di Pioli. Il portoghese è stato quasi assente e pure San Siro se n'è accorto: la pioggia di fischi è stata esemplificativa. La notte stellare col Psg è un lontano ricordo, con Pioli che lo sostituisce per un Okafor entrato e mai visto seriamente all'opera. All'ex Lille non riesce nulla, gli resta solo un gran nervosismo. Sfogato al momento dell'uscita da San Siro contro un giornalista. Acuito probabilmente anche dal rimprovero subito in campo dallo stesso Leao a opera di Mike Maignan.
Una rovesciata, tanti dribbling non riusciti (merito anche di un Celik attentissimo) e una occasione sprecata addosso a Svilar. Questo il bottino di Rafa, che lascia poche tracce e sembra indisponente. Quest'ultimo è l'aspetto che più fa infuriare il Meazza, il cui pubblico, si sa, perdona poco o nulla. Fischi sonori e subito dopo il coro della Curva Sud a mettere una pezza, ma il 'danno' era già fatto. "I fischi a Leao? Erano romanisti credo..." ha detto Pioli. Una risposta dalla duplice lettura. La più cattiva? Chi lo fischia non è un vero tifoso rossonero.
Sarà pure così, ma Leao, con tanto di 10 addosso, ha grosse responsabilità. In campo e fuori. Poco sacrificio e pochi spunti nel rettangolo di gioco, tanto nervosismo all'uscita da San Siro. Forse troppo, manifestato nella zona mista dell'impianto. "Fai bene il tuo lavoro" la frecciata rivolta al collega prima di essere portato via dagli addetti ai lavori. Una critica che ha avuto il medesimo eco del richiamo ricevuto dallo stesso Leao a opera di Maignan, vero leader rossonero, dopo una mancata corsa in fase difensiva. Un rimprovero, forse non l'unico di queste ore.