Il dt rossonero sul percorso europeo del club: "Anche Carlo ha un conto aperto con Istanbul, mi ha detto che ci vediamo lì"
Paolo Maldini si prepara ad affrontare i quarti di finale di Champions League mostrando grande fiducia nelle possibilità del suo Milan: "Non sarà semplice, ma penso che la storia del club ci dia la possibilità di crederci - le parole del direttore dell'area tecnica rossonera riportate da Repubblica -. È successo già altre volte: quando si arriva a marzo-aprile, quando arriva la Champions, si può trasformare una stagione in qualcosa di incredibile. Abbiamo questa possibilità e vogliamo sfruttarla".
Maldini ha parlato dell'imminente sfida col Napoli in una videoconferenza dedicata ai tifosi rossoneri che vivono in Ucraina, una delle tante iniziative portate avanti da Fondazione Milan da quando il paese è stato invaso ed è precipitato in guerra: "Ci piace sognare. Senza il sogno, probabilmente avremmo vinto meno Champions e anche nella rosa attuale abbiamo molti sognatori. È positivo che ci siano loro, così come è positivo che ci siano anche quelli più realisti. Anch’io ero un sognatore quando giocavo. Mi piace sognare, la mia stessa vita è stata un sogno e lo è stata in particolar modo al Milan. Senza sognare, probabilmente anche io avrei vinto meno Champions".
L'ex capitano ha poi confessato di aver ripensato alla finale del 2005, persa clamorosamente contro il Liverpool a Istanbul, città che ospiterà anche quella di quest'anno. All'epoca sulla panchina rossonera sedeva Carlo Ancelotti, potenziale avversario nell'atto conclusivo in programma il 10 giugno: "Sapete qual è il problema? Che anche Ancelotti, che adesso è al Real, ha una questione in sospeso con Istanbul. Subito dopo il sorteggio mi ha chiamato: 'Paolo, ci vediamo a Istanbul, sì?'".
Il dialogo con i tifosi ucraini è stato infine l'occasione di ripercorrere il suo rapporto con Andriy Shevchenko: "Andriy non è solo uno dei migliori compagni di squadra che abbia mai avuto, ma un vero amico per me e per la mia famiglia. Abbiamo trascorso tanto tempo insieme, anche tante vacanze. Lui per me è famiglia. A Kiev, una città che amo, ho trascorso momenti importanti con lui e ci sono stato anche per la finale di Champions del 2018 tra Real Madrid e Liverpool".