Il dirigente rossonero interviene sul momento difficile della squadra: "Abbiamo passato periodi anche peggiori. Leao? Sul rinnovo siamo al punto di prima"
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Il Milan sta vivendo un momento difficile, che ha fatto uscire i rossoneri dalla zona Champions League e rischia di farli arrivare nelle peggiori condizioni possibili alla sfida contro il Tottenham. Anche per questo Paolo Maldini ha fatto sentire la sua voce prima del match di San Siro contro il Torino, per provare a riportare un po' di serenità. "Ogni partita è un'occasione, è inutile nascondere che gennaio non è cominciato nel migliore dei modi, le altre partite sono state sotto le aspettative. Le settimane in generale sono state varie, il lavoro è stato fatto bene e la ricerca è stata quella di fare le cose che facevamo prima. L'aspetto mentale fa il resto purtroppo, cerchi di trovare degli stimoli e dei punti per entrare nella testa dei giocatori. Non c'è una ricetta per uscirne, abbiamo passato periodi anche peggiori", ha detto il dirigente rossonero.
Nonostante i risultati, la panchina di Pioli non sembrerebbe a rischio. "Siamo in discussione tutti, sempre. Fa parte della vita di chi fa questo lavoro. Non è in discussione Pioli, il cambio di modulo arriva per ritrovare la solidità che si è persa. Non dobbiamo dimenticarci che fino alla partita con la Salernitana eravamo in linea con i punti dello scorso anno, l'unica differenza era il Napoli e poi ci siamo qualificati agli ottavi di Champions League", ha aggiunto.
C'è poi il caso Leao, alle prese anche con un rinnovo contrattuale difficile: "Quando lo abbiamo preso giocava seconda punta sulla sinistra, ha grandi doti di velocità ma quando ha giocato sulla fascia è stato immarcabile. Il fatto di tornare in questo momento in una posizione più centrale non lo disturberà più di tanto, ha sviluppato una capacità di far gol davanti alla porta. Cosa gli manca è l'attacco dello spazio senza palla. Sul rinnovo, ci lavoriamo. Siamo al punto di prima, questo non è il momento migliore di pensare alla firma. Non c'è in previsione nessun incontro anche se poi con il telefono ci si può vedere con i vari agenti".
Anche la situazione di Maignan pare un mistero: "E' una cosa programmata per un rientro in squadra nei prossimi dieci giorni, avendo avuto due ricadute deve stare molto attento. E' una situazione delicata, siamo passati per una possibilità di intervento durante questi mesi ed è stata evitata".