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L’ANALISI

Milan, a Torino un ko che pesa: allarme Salisburgo

I rossoneri scivolano a -6 dal Napoli, ma a preoccupare in vista della decisiva sfida di mercoledì è l’involuzione sul piano del gioco

31 Ott 2022 - 10:02

Un Milan irriconoscibile, forse tra i più brutti dell’era Pioli, cade a Torino e fa scappare il Napoli. Una "sconfitta che fa male" ha ammesso nel dopo-partita il tecnico e che pesa ancora di più dei 6 punti di distanza dalla vetta della classifica perché è arrivata dopo una prestazione molto deludente, con una difesa distratta e un attacco incapace di produrre azioni pericolose (ad eccezione delle due, clamorose, divorate da Leao a inizio partita). Un'involuzione netta sul piano del gioco che non può che far suonare un campanello d'allarme a soli due giorni dalla decisiva sfida di San Siro contro il Salisburgo.

"Credo sarà una partita diversa rispetto al Torino" ha dichiarato Pioli dopo la sconfitta coi granata e di sicuro per il tecnico la buona notizia è che in Champions League si giocherà a Milano perché in questa stagione il Milan da trasferta è lontano parente di quello dello scorso anno. A Torino è arrivata la prima sconfitta dopo 17 risultati utili consecutivi nell'anno solare 2022, la miglior striscia dei cinque top campionati europei, ma in questa stagione i rossoneri lontano da San Siro non hanno mai convinto (3 vittorie, due pareggi e un ko) e hanno tenuto la porta inviolata soltanto nello 0-0 di Reggio Emilia col Sassuolo.

Tutti elementi su cui riflettere per il tecnico, che forse per prima cosa dovrà cercare di ritrovare quella solidità difensiva che lo scorso anno ha lanciato il Milan nello sprint scudetto. È chiaro che l'assenza di Maignan pesa molto (Tatarusanu forse poteva fare di più sul gol di Miranchuk), ma i rossoneri hanno subito gol in praticamente tutte le partite quest'anno e in campionato sono già 13 in 12 partite. Troppi, soprattutto se poi davanti sprechi come successo all'Olimpico Grande Torino.

Il volto simbolo del flop inatteso e rumoroso del Milan è infatti Rafa Leao, che dopo aver sbagliato due occasioni in 6 minuti è sparito dal campo prima che Pioli lo sostituisse davvero all'intervallo (insieme a Kalulu e Diaz). Un triplice cambio fatto per "cercare più vivacità e più spinta" ha spiegato il tecnico, ma che non ha portato i frutti sperati, anche per via dell'ennesima prova in ombra di De Ketelaere, e che a molti è sembrato più che altro un triplice cambio per il... Salisburgo. 

Già perché il campionato è lungo, come ha sottolineato lo stesso Pioli, e il vero obiettivo adesso è l'accesso agli ottavi di Champions. Il tecnico dovrà essere bravo a trasformare la delusione in energia positiva perché mercoledì non si può sbagliare e per fortuna si gioca a San Siro.

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