Lo svedese vede sfumare il rinnovo automatico, il portiere chiede chiarezza
Milan, fine corsa Champions. L'1-1 del Franchi è come se avesse di fatto annullato le ultime flebili speranze Champions per i rossoneri. Non tanto per il distacco accumulato dal quarto posto soprattutto per via di un girone d'andata da dimenticare, ma per le fragilità mentali che non hanno ancora abbandonato la squadra.
Quella contro la Fiorentina è infatti la terza rimonta subita nelle ultime quattro partite. Un dato preoccupante: è accaduto contro la Juve in Coppa Italia e nel derby quando, dopo un primo tempo da applausi, i rossoneri sono naufragati in una ripresa da incubo. Contro i viola ancora una volta il Diavolo ha improvvisamente staccato la spina nella seconda parte del match, permettendo ai padroni di casa in svantaggio e con un uomo in meno non solo di trovare il pareggio ma anche di sfiorare una clamorosa vittoria nel finale.
Paura di vincere, disattenzioni, ingenuità quando la pressione aumenta: una sorta di certificazione dei limiti di una squadra principalmente giovane. Ibra di questo passo sta vedendo sfumare il rinnovo automatico, che come ha ammesso Maldini scatterebbe solo in caso di qualificazione Champions. Lo svedese, infastidito per l'ennesima vittoria sprecata, ora dovrà sedersi a un tavolo per capire se il progetto del fondo Elliot collimi davvero con la sua visione di calcio e la sua ambizione.
Dubbi che come ha svelato Raiola sussistono pure per un altro suo assistito top, Gigio Donnarumma, che con la pratica rinnovo ancora in sospeso, per non dire ferma, è in attesa di una maggiore nitidezza su programmi e tipi di investimenti nel medio termine da parte del club. La modesta qualificiazione in Europa League basterà per convincere tutti a restare in rossonero alle stesse condizioni?