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L'ANALISI

Avvii horror, pazze rimonte e scarsa continuità: per questo Milan l'Europa è un miraggio

Il folle match con la Fiorentina allontana ulteriormente i rossoneri dagli ultimi obiettivi rimasti in campionato

06 Apr 2025 - 08:39
 © IPA

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Un altro avvio da incubo, un'altra pazza rimonta, un punto guadagnato per come si era messa la serata, ma altri due punti persi sulla strada verso un'Europa che appare sempre più lontana. Si può riassumere così Milan-Fiorentina, una sfida emblematica di quella che è stata fin qui la stagione dei rossoneri: una montagna russa senza fine.

Le statistiche parlano chiaro, il Milan ha subito ben 8 gol nei primi 10 minuti di partita in questo campionato, qualcosa che non gli accadeva da quasi 80 anni (era la stagione 1948/49). È andato sotto per la quinta partita di fila (dopo Lazio, Lecce, Como e Napoli) ed è riuscito a rimediare solo in parte all'avvio shock. Ai punti, forse, i ragazzi di Conceiçao avrebbero anche meritato qualcosa in più, ma le continue voragini nella propria metà campo certificano come questa squadra, almeno in questa fase, manchi totalmente di equilibrio: è capace di grandi giocate offensive, ma anche di clamorosi svarioni difensivi; di momenti di straordinaria intensità, ma anche di pause a tratti incomprensibili. Una discontinuità che troppo spesso ha riguardato anche il rendimento dei singoli (vedi i vari Theo, Leao, Fofana, ma anche Maignan), impedendo spesso e volentieri di trovare dei punti di riferimento affidabili oltre a Reijnders e Pulisic.

Ciò che è accaduto con Musah sembra poi certificare anche lo spaesamento di Conceiçao. Il tecnico fatica a trovare riscontri in campo a ciò che prova e vede fare in allenamento e sta vedendo allontanarsi gli obiettivi di campionato, così come la possibilità, ormai sempre più remota, di una conferma. L'Europa d'altronde è un miraggio, visto che la zona Europa League dista ora 7 punti e quella Champions 8, con Juventus e Bologna che ancora devono scendere in campo. Al tecnico portoghese non resta probabilmente che concentrare tutte le energie residue sul derby di ritorno di Coppa Italia, un trofeo che forse non basterà a salvare la sua panchina, ma potrebbe almeno in parte salvare la stagione del Milan.

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