Proposta di Variante Urbanistica per l’area denominata “San Francesco”, è l'atto preliminare a un possibile sviluppo del progetto definitivo
Anche il Milan ha mosso i primi passi formali per la costruzione del suo nuovo stadio. Il club rossonero ha infatti presentato il progetto al Comune di San Donato, sotto forma di proposta di variante al Piano Integrato di Intervento relativo all'area denominata "San Francesco". L’ipotesi progettuale, il cui concept sarà presentato solo successivamente, prevede la costruzione di un impianto innovativo, sostenibile e multifunzionale in grado di accogliere circa 70.000 spettatori. Dimensioni in linea con quelle dello stadio dell'Inter di Rozzano.
LA NOTA DEL CLUB
"AC Milan prosegue con determinazione nel percorso per la realizzazione di un suo nuovo stadio all’avanguardia. Oggi il Club ha compiuto un primo passo formale – propedeutico all’eventuale futuro avvio di un iter progettuale – presentando al Comune di San Donato Milanese una proposta di Variante Urbanistica per l’area denominata “San Francesco”.
Obiettivo della proposta è una valorizzazione significativa dell’area, che potrebbe così beneficiare di un suo sviluppo sostenibile integrato, grazie a una serie di interventi migliorativi di urbanizzazione che includono: la creazione a Sud di una nuova “Porta di Milano”; la connessione (Est-Ovest) di San Donato verso l’Abbazia di Chiaravalle e i suoi parchi; una più facile fruibilità e servizi per il Parco Sud; un’ordinata accessibilità al possibile futuro sito.
© ac milan
La proposta è studiata per creare uno snodo infrastrutturale unico sul territorio (ferrovia, metro, autostrade), su un’area urbanizzata con Piano Integrato di Intervento (P.I.I.) già approvato, rigenerando al contempo un vuoto urbano di non facile soluzione. In particolare, un fattore chiave nell’impegno ad assicurare una mobilità sostenibile e dei trasporti pubblici prevede interventi migliorativi sulla rete infrastrutturale esistente, che andrebbero a coinvolgere la stazione ferroviaria, quella metropolitana e la rete viaria, come un nuovo sistema di percorsi pedonali e ciclabili. A livello di volumetrie complessive, a fronte dei 108mila m2 SL previsti dal P.I.I. approvato nel 2021, la richiesta di variante consentirebbe di realizzare sugli stessi 108mila m2 SL un’area a forte e preminente vocazione sportiva, con un mix multifunzionale di strutture e servizi inserito in un contesto di 235mila m2 di verde fruibile, rispetto ai circa 80mila m2 della precedente proposta.
Il Club ha incaricato CAA ICON, società internazionale leader nel settore del project management e strategic advisory, di guidare la realizzazione del progetto, mentre MANICA, tra i più importanti studi di architettura al mondo, sarà il Design Architect incaricato di sviluppare il masterplan del nuovo stadio e dell’intero distretto per l’intrattenimento.
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Per il nuovo stadio – il cui concept potrà essere presentato in una fase successiva dell’iter e non è dunque oggetto della documentazione presentata oggi – l’ipotesi progettuale prevede la costruzione di un impianto innovativo, sostenibile e multifunzionale, in grado di accogliere circa 70mila spettatori. Il progetto intende posizionarsi come il più sostenibile d’Italia e tra i più sostenibili d’Europa, attraverso l’ottenimento della certificazione LEED Gold, l’utilizzo di soluzioni ad alto risparmio energetico e di generazione di energia rinnovabile, ma anche all’implementazione di sistemi per il recupero delle acque. Sarà altresì un riferimento per accessibilità – assicurando ai suoi tifosi con disabilità la possibilità di assistere ai match in sicurezza e da ogni settore. A garantire un’esperienza confortevole ed emozionante ai tifosi contribuiranno le sedute spaziose, la vicinanza degli spalti al campo da gioco, l’ampia offerta di servizi e di food & beverage.
Insieme allo stadio, l’ipotesi progettuale prevede di ospitare il Museo del Club, un Milan store, i nuovi headquarter rossoneri, un hotel e un distretto per l’intrattenimento, nonché un Energy Center per la produzione di energia sostenibile. Elementi il cui insieme caratterizzerebbe un’area di sicuro pregio architettonico e urbanistico, con un’ampia gamma di servizi, eventi e programmi culturali, a beneficio della comunità locale e non solo".
SCARONI: "LO STADIO CI ACCOMPAGNERÀ IN UN FUTURO VINCENTE. L'IPOTESI SAN SIRO NON È MORTA"
"Da quattro anni, abbiamo intrapreso un percorso per dotare il nostro Club di uno stadio fra i migliori al mondo, capace di accompagnarci verso un futuro vincente e sostenibile - le parole del presidente rossonero, Paolo Scaroni -. Quello di oggi rappresenta uno step preliminare nell’evoluzione di questo percorso, ma è anche un’ulteriore testimonianza dell’impegno della nostra proprietà per garantire al Milan una crescita continua, dentro e fuori dal campo".
Lo stesso numero uno del club rossonero, intercettato poi dai colleghi ha aggiunto: "L'ipotesi San Siro è più lontana ma non morta. La decisione di considerare il secondo anello del Meazza di valore architettonico e quindi non demolibile ha lasciato interdetti noi, l'Inter e il Sindaco Sala. Sta a lui però rimuovere il vincolo. Se ci dovesse riuscire si aprirebbe uno scenario per cui il progetto ora malaticcio, tornerebbe sano. Da parte nostra, però, andiamo avanti come dei treni sul progetto San Donato su cui abbiamo lavorato molto, con impiego di energie ed economico".
SALA: "SE POTESSI TOGLIERE IL VINCOLO LO FAREI, E' FOLLIA"
A stretto giro è arrivata la replica del sindaco di Milano Beppe Sala che, a proposito dello stadio San Siro, ha detto: "Se avessi la possibilità di togliere il vincolo prospettato dalla Sovrintendenza sullo stadio Meazza, lo toglierei e credo che un vincolo del genere, che tra l'altro è di tipo culturale, è una follia, però siccome qualcuno l'ha messo dobbiamo capire cosa possiamo fare. Non ho il potere di toglierlo ma se lo potessi fare lo toglierei in un secondo", ha ribadito.
IL SINDACO DI SAN DONATO: "GIORNO IMPORTANTE PER LA NOSTRA CITTÀ"
"Oggi, mercoledì 27 settembre, la società Sportlifecity ha presentato al Comune di San Donato Milanese la documentazione per la richiesta di variante al Piano Integrato di Intervento relativo al comparto San Francesco - si legge in una nota del comune lombardo -. È la richiesta che conferma e consolida l’interesse dell’AC Milan, uno dei club europei più blasonati della storia, per realizzare a San Donato Milanese il proprio stadio, con un intervento urbanistico di 108.000 mq di superficie lorda, che comprende appunto un moderno stadio sul modello di altre grandi società di vertice del calcio mondiale, con una capienza di 70.000 posti e altre funzioni che ospiteranno strutture alberghiere, di intrattenimento e commerciali. Un progetto innovativo e ambizioso, ma totalmente coerente con le quantità progettuali e le destinazioni d’uso già previste su quell’area.
«È un giorno importante che ci pone di fronte a decisioni, quali esse siano, che avranno comunque un impatto sul futuro della nostra città. Viene depositato ufficialmente un progetto che può rappresentare, non solo per San Donato, una sfida e un’opportunità di sviluppo, lavoro e crescita sociale - afferma il Sindaco di San Donato Milanese, Francesco Squeri -. Adesso, dopo che la società Sportlifecity ha formalizzato la scelta su San Donato per il dopo San Siro, inizia il nostro lavoro come Amministrazione. Si valuteranno con attenzione i contenuti progettuali per una prima verifica di fattibilità legata all’avvio dell’iter procedurale. Come già affermato in molte occasioni, verificata la percorribilità dell’operazione urbanistica presentata, studieremo e metteremo in campo tutti gli strumenti per garantire il coinvolgimento del Consiglio Comunale, dei cittadini, delle associazioni e dei partiti politici su una scelta che dovrà sapere mettere al centro l’interesse pubblico di un’operazione che ha l’ambizione di far cogliere alla nostra città una grande opportunità di rilancio e attrattività dei prossimi anni. Insieme alla città coinvolgeremo anche Regione Lombardia, Città Metropolitana, Città di Milano e i Comuni confinanti, oltre a Ferrovie, Metropolitana Milanese, Autostrade per l’Italia e Parco Agricolo Sud Milano, che sono tutti parte delle scelte che incideranno sul successo di un progetto così storico e ambizioso. Questa partita è un’impresa che può essere realizzata solo con la partecipazione di tutti, nessuno escluso. A tal proposito, nei prossimi giorni i Gruppi Consiliari riceveranno copia di tutta la documentazione che gli uffici stanno provvedendo a realizzare. Questo non sarà che il primo passo per dare avvio ad un percorso di coinvolgimento della città per giungere ad una decisione, che possa maturare secondo metodi e procedure all’altezza della scelta che, insieme, dobbiamo prendere»".
IL PARCO SUD VOTA PER LO STOP AL CONSUMO DI SUOLO AGRICOLO
Oggi il Consiglio direttivo del Parco Agricolo Sud Milano ha votato all'unanimità una mozione, presentata dal consigliere Renato Aquilani, che esprime parere preventivo negativo rispetto a eventuali richieste di costruzione di grandi impianti sportivi compresi i servizi connessi (parcheggi, etc.) all'interno delle aree del Parco agricolo, con particolare attenzione e rilievo per quanto riguarda gli spazi adiacenti all'area San Francesco, sita nel Comune di San Donato Milanese, in un contesto verde in prossimità dell'abbazia di Chiaravalle e quella di Viboldone. Il presidente del Parco Agricolo, Daniele Del Ben, commenta: "Ho ritenuto opportuno esprimermi a favore di questa mozione perché ritengo che si debba dare un segnale forte rispetto a eventuali operazioni in contrasto con le finalità contenute nella legge istitutiva del Parco Agricolo Sud Milano, un polmone verde che fornisce ossigeno all'intera area metropolitana". "Auspico che il tema dei grandi impianti sportivi venga finalmente affrontato in una logica di governo di area vasta, così come è stato chiaramente espresso dal consiglio direttivo, attraverso il protagonismo dei Comuni che costituiscono l'area metropolitana milanese. Trovo positivo che i rappresentanti degli ambientalisti, di Regione Lombardia, dei Comuni e della Città metropolitana con il voto di oggi abbiano dimostrato la propria adesione a questa prospettiva", conclude Del Ben.