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Tre clean sheets nelle quattro partite con il nuovo modulo e la possibilità di sbagliare per i giocatori più impattanti
di Max Cristina© IPA
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Il colloquio sul prato del Penzo tra Sergio Conceiçao e Zlatan Ibrahimovic ha aperto a qualche chiacchiera più del previsto, ma anche se prima del match sono arrivate parole di stima e apprezzamento da parte di Moncada, per il tecnico rossonero il destino appare segnato. L'obiettivo di club e squadra ora è puntato sulla finale di Coppa Italia, ma il campo all'alba di fine aprile ha restituito una prima certezza: il nuovo modulo disegnato da Conceiçao per il suo Milan funziona, lo dicono i numeri.
Al netto delle prestazioni più o meno convincenti, il nuovo assetto tattico sembra aver sistemato il problema principale del Diavolo in questa disgraziata stagione ovvero l'equilibrio sul campo e la solidità difensiva. Nelle quattro partite affrontate con il 3-4-3 i rossoneri sono riusciti a chiudere per tre volte mantenendo la porta inviolata, riuscendo ad evitare le infilate avversarie che spesso hanno messo in salita i novanta minuti per i ragazzi di Conceiçao. Una svolta definitiva? Difficile pronosticarlo, ma la strada per gli ultimi chilometri insieme tra lo staff tecnico e i giocatori sembra segnata.
A beneficiarne sono soprattutto quei giocatori che durante il resto della stagione hanno peccato di imprecisione mista a disattenzione. Viene da pensare a Theo Hernandez che ha ritrovato una gamba importante in contemporanea con la possibilità di sbagliare qualcosa di più avendo le spalle coperte da un compagno di squadra, ma anche a Fofana - decisivo a Venezia con un assist e con una buona interdizione, pur commettendo diversi errori in fase di palleggio cancellati dall'intervento degli altri. Se anche Pulisic, la certezza tecnica nelle varie gestioni tecniche negli ultimi due anni, è riuscito a ritagliarsi gli spazi giusti per impattare al meglio, i rimpianti per una stagione deludente non possono fare altro che aumentare.