Toni chiari ma non troppo duri: lo svedese ribadisce la bontà della rosa e chiede più personalità e motivazione
Il ruolo di Zlatan Ibrahimovic nel Milan, di cui si è tanto chiacchierato subito dopo l'ingresso dello svedese nel mondo RedBird, è divenuto chiarissimo a partire da questa stagione: è la voce di Cardinale a Milano, il punto di riferimento societario per quanto riguarda la parte sportiva. Ed è proprio per questo che Ibra si è fatto sentire con squadra e allenatore dopo la brutta sconfitta di Parma, un discorso dai toni chiari ma non troppo duri, basato soprattutto sul senso di responsabilità chiesto ai giocatori dopo che la società è convinta di aver messo a disposizione dello staff tecnico una rosa qualitativamente valida.
La Gazzetta dello Sport spiega i retroscena delle parole scelte dallo svedese nello spogliatoio del Tardini con i giocatori che hanno ascoltato, comprensibilmente delusi. "La qualità c’è, la squadra è di fatto al completo, ora dovete essere motivati" è il concetto con cui si può riassumere l'Ibra-pensiero. Dal mercato potrebbe arrivare ancora qualcosa ma sarebbero rifiniture, aggiunte e non certo colpi a effetto: l'ossatura della squadra è questa e con questa bisogna lottare per il vertice.
D'altronde Zlatan lo ha ribadito più volte negli scorsi giorni parlando della campagna acquisti: "Abbiamo preso giocatori con carattere, che portano qualcosa in più anche dal punto di vista umano". Quindi, i problemi mostrati nelle prime due giornate sarebbero soprattutto di testa, qualcosa sul quale il dirigente rossonero ha voluto intervenire subito per provare immediatamente a cambiare registro anche perché il prossimo impegno non sarà facile, all'Olimpico con la Lazio, e poi ci sarà la pausa nazionali: tornare da Roma senza i tre punti farebbe vivere una decina di giorni di umore nero dalle parti di Milanello.