Il portiere: "Che emozione il debutto, bello ricevere compimenti da Buffon. Ho spinto io per venire qui"
Ora che è titolare indiscusso del Milan quasi ci si scorda che Gianluigi Donnarumma ha solo 16 anni e spiega così l'esordio contro il Sassuolo: "Mihajlovic mi ha chiesto se avessi paura e ho risposto no. Spero di andare avanti così, che emozione incontrare Buffon". Il giovane portiere rossonero ha le idee chiare sul futuro: "Voglio scudetto e Champions". Poi svela un retroscena di mercato: "Ero vicinissimo all'Inter".
Donnarumma ha descritto così le ore precedenti al debutto: "Ho subito chiamato i miei genitori, poi anche mio fratello a cui avevo accennato qualcosa il giorno prima perché me lo sentivo". Ora che è tra i grandi, il rischio è di montarsi la testa: "In famiglia mi hanno insegnato umiltà ed educazione, non ho paura di cambiare. E' stata dura lasciare Castellammare per venire qui, ma volevo seguire il mio sogno". Un sogno che, però, poteva essere a tinte nerazzurre: "Era quasi fatta con l'Inter ma mio padre doveva salire a Milano per parlare con il Milan di mio fratello e gli ho detto 'Non puoi fargli anche il mio nome?' e così sono diventato rossonero, colori che tifo da sempre".
In società è stato subito benvoluto: "Galliani mi è sempre stato vicino, anche quando non giocavo. Berlusconi mi ha fatto i complimenti". Dei portieri di oggi, Donnarumma stima Buffon ("Da sempre il mio idolo, mi ha fatto i complimenti dopo la partita con la Juve") e Neuer ("Cerco di imitarlo, è unico in come gioca coi piedi e nelle uscite") ma non scorda Abbiati: "Lo seguivo da tifoso, allenarmi con lui è stato fantastico". Infine, un calciatore con cui vorrebbe giocare: "Ibrahimovic. Ho chiesto a Raiola di farmi firmare una maglia, Zlatan sposta gli equilibri, spero un giorno di trovarmelo in squadra".