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Milan-Europa: rinviata la sentenza. Fassone: "Fatto il possibile"

Dibattimento chiuso alle 19. La decisione del Tas slitta a venerdì, dopo le 11

19 Lug 2018 - 23:49

Europa sì o Europa no. Sarà venerdì il giorno della verità per il Milan che attende di conoscere dal Tas il suo destino europeo. Oggi una giornata lunga a Losanna con l'udienza, cominciata alle 10 e conclusa alle 19. Nove ore di dibattimento, in attesa del verdetto che slitta di un giorno, considerando la delicatezza e la complessità della materia. La speranza della società rossonera è ovviamente quella di essere riammessa all'Europa League. Significativa la presenza di un rappresentante del fondo Elliott. Marco Fassone, al termine della giornata: "Abbiamo fatto il possibile. Siamo fiduciosi".

Ore 19,10 - All'uscita dal Palazzo del Tas, dopo 9 ore di discussione, ecco Marco Fassone intercettato da Sky: "Abbiamo fatto tutto il possibile, abbiamo spiegato la nostra posizione sulla base dell'ampia documentazione presentata. Ho notato un atteggiamento molto positivo da parte di chi è preposto a dare la sentenza e questo ci conforta. Sono andati nel dettaglio, la sensazione è che abbiano ascoltato molto. Tra l'altro la presenza di un rappresentante di Elliott, Frank Tuil, è molto significativa. E ora attendiamo con fiducia la sentenza. Abbiamo cercato di mettere assieme tutta la nostra possibilità in termini di supporto legale".
Ore 17,30 -
L'Ansa comunica che la sentenza del Tas slitta, come si era previsto nelle ultime ore. Sarà resa nota domani, venerdì, dopo le 11. Scelta doverosa, vista la complessità della materia in esame.
Ore 16,40 -
Il test Uefa è previsto per le ore 18,30, per chiudere la giornata di dibattimento. Il fatto che la sentenza possa slittare a domani è quasi una certezza.
Ore 16,10 -
Marco Fassone ha parlato per un'ora e mezzo dinanzi ai giudici del Tas. L'ad rossonero ha toccato due punti fondamentali: la disparità di trattamento riservato al Milan rispetto a casi analoghi precedenti; e la natura del debito, che non è più verso terzi, bensì verso l'azionista di maggioranza che è il fondo Elliott.
Ore 14,40 -
Il dibattimento prosegue, nel pomeriggio sarà la volta degli avvocati. E i considerazione dei tempi e della discussione in corso, non è affatto da escludere che la sentenza, prevista per questa sera dopo le 18, verosimilmente intorno alle 20, possa slittare alla giornata di domani.
Ore 13,
05 - Davanti ai giudici europei, comincia l'audizione dell'ad rossonero, Marco Fassone.
Ore 12,15  -
Il calendario della giornata prevede la fine della discussione alle 18. Dopo, ci sarà la sentenza.
Ore 10 - 
È arrivata la delegazione del Milan: con gli avvocati Cappelli e Aiello anche l'ad Fassone, la responsabile finanziaria Valentina Montanari, Antonio Rigozzi, legale esperto in contenziosi sportivi, e Franck Tuil, rappresentante del fondo Elliott. Il dibattimento ha preso il via.
Ore 9,30 - Tutto è pronto per l'avvio del dibattimento. Si attende l'arrivo della delegazione rossonera, annunciato fra qualche minuto.

Dopo la sentenza della Camera giudicante dell'Uefa, il Milan ha fatto ricorso d'urgenza al Tas di Losanna. Il collegio del Tribunale Arbitrale dello sport è composto da tre giudici: uno nominato dai rossoneri (lo svizzero Pierre Muller), uno nominato dall'Uefa (l'inglese Mark Hovell) e uno super partes, Ulrich Haas, tedesco nato in Svizzera. Da ricordare che il Tas di Losanna non ammette una documentazione nuovi. Il club rossonero deve dimostrare, nel caso, di non averli mai presentati per un fatto non imputabile alla sua colpa. Altrimenti, l'Uefa potrebbe chiedere l'inammissibilità delle prove. La partita da giocare con il massimo organismo continentale resta sempre difficile, complicata e delicata. Come mai prima d'ora.

Il Tas di Losanna può fare solo tre cose: assolvere totalmente il club di via Aldo Rossi, consentendogli di partecipare alla prossima Europa League, rifiutare la sua richiesta o invitare l'Uefa ad attenuare la pena. Inoltre, il Tas non può inasprire la sanzione, ma a Losanna sarà presente pure il massimo organismo continentale che difenderà le sue posizioni.

Nella prima ipotesi (riammissione alle coppe europee), il Milan verrebbe rinviato nuovamente alla Camera investigativa dell'Uefa perché le violazioni dei paletti del Fair Play Finanziario nel triennio 2014-2017 resterebbero comunque. In questo caso si procederebbe a un nuovo iter per accedere al regime di Settlement Agreement negato il 22 maggio. In quel caso all'orizzonte ci sarebbero multe e restrizioni di vario tipo (un esempio sono Inter e Roma). Se, invece, l'esclusione venisse confermata, il Milan tornerebbe alla Camera investigativa solamente tra un anno. Con una possibilità in più. Se il club rossonero, in questo arco di tempo, cambiasse proprietà, si riaprirebbe addirittura la porta del Voluntary Agreement, negato il 15 dicembre 2017.

In tutto questo, la Fiorentina resta in attesa. In caso di esclusione, l'Atalanta sarebbe ammessa direttamente ai gironi e il club viola ai preliminari di Europa League.

Il Milan si presenterà davanti al Tribunale Arbitrale dello Sport con una nuova proprietà, il fondo Elliott appunto, e i debiti azzerrati. L'hedge fund di Paul Singer il 10 luglio aveva diramato un comunicato, ufficializzando il suo ingresso in società al posto di Yonghong Li, andando incontro alla richieste del massimo organismo continentale, dicendo di voler "creare stabilità finanziaria e di gestione; ottenere successi di lungo termine per AC Milan cominciando dalle fondamenta, assicurandosi che il club sia adeguatamente capitalizzato; e condurre un modello operativo sostenibile che rispetti le regole della Uefa sul Financial Fair Play. Elliott è pienamente consapevole della sfida e dell’impegno che derivano dall’essere proprietari di un’istituzione così importante".

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