L'ex amministratore delegato rossonero ha parlato per la prima volta dopo l'addio al club: "Cutrone? Mi sembra abbiano incassato un po' poco"
Marco Fassone, ex amministratore delegato del Milan, ha parlato per la prima volta dopo l'addio al club rossonero dagli studi di Sportitalia e ha affrontato molti temi, anche quelli spinosi: "Mister Li Ha fatto l'errore che in tanti commettono quando prendono casa: dando un valore eccezionale alla proprietà, credono di potersi indebitare per parte della cifra e ripagarsela con il bene comprato. All'inizio c'era grande entusiasmo, ma strada facendo sono emerse le prime difficoltà e gli ultimi mesi sono stati complicati, quando Li non riusciva mai a completare il rifinanziamento. Non l'ho più sentito da allora, ma posso pensare abbia perso 250 milioni di euro a spanne".
Tutti tifosi, rossoneri e non solo, ricordano la grande campagna acquisti del duo Mirabelli-Fassone, che portò a Milanello ben undici volti nuovi nel giro di un'estate, ma nonostante l'entusiasmo che si era creato nell'ambiente c'è almeno un'operazione di cui Fassone si è pentito: "A posteriori posso ammettere di aver sbagliato a prendere Bonucci dalla Juve. Avevamo un budget di oltre 70 milioni per l'attaccante di punta, ma quando è emersa la possibilità di prendere Leo, Montella si è convinto che fosse meglio spendere parte della cifra per il difensore. Chissà, avessimo rinunciato a Bonucci forse sarebbe cambiato tutto...".
E chi era l'attaccante su cui volevano puntare i rossoeneri? "Ci serviva una punta importante, Mirabelli voleva farlo per primo ma non siamo riusciti a chiudere. Eravamo vicini a Morata e Aubameyang, ma era con Belotti che il discorso era veramente avanzato, ma Cairo non ce lo vendeva. In più c'era la suggestione Cristiano Ronaldo - ha aggiunto Fassone - più reale di quanto si creda".
"Per Mr. Li era una fissazione - ha spiegato - lo voleva a tutti i costi e insisteva. Ne abbiamo parlato con Mendes, perché Cristiano sarebbe già stato disponibile a lasciare il Real Madrid e il Milan è un club di fama mondiale, gli piaceva. Il problema è che l'operazione non era sostenibile e dopo aver fatto delle simulazioni interne, abbiamo rinunciato a provarci seriamente".
Solo due anni fa c'erano Fassone, Mirabelli ("L'ho conosciuto grazie ad Ausilio, ho lavorato con lui all'Inter e faceva tanto lavoro importante. Ha avuto coraggio ed è un ottimo manager, penso di avere fatto la scelta giusta") e in panchina prima Montella ("Tornassi indietro, lo confermerei di nuovo") e poi Gattuso ("Mi piacerebbe tanto tornare a lavorare con lui"), oggi a Milanello ci sono Gazidis, Boban, Maldini e Giampaolo: "Troppi cambiamenti in poco tempo per un club di vertice. Stanno facendo un mercato simile al nostro del primo anno, rivoluzionando la squadra, ma così si riparte sempre da zero e non è facile. Ci vorranno almeno due anni per tornare tra le grandi - la sentenza di Fassone - ma non devono cambiare così tanto".
A proposito di mercato, negli ultimi giorni il Milan ha detto addio a Cutrone, passato al Wolverempton per circa 23 milioni: "Mi sembra abbiano incassato un po' poco per un attaccante così giovane e con il suo score". "Il rinnovo Donnarumma? Non è stato un errore: per Gigio non ho ricevuto offerte e ho negoziato al meglio"