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"Senza coppe un mercato ridotto"

L'ad rossonero al termine del CdA: "Il rifinanziamento più complesso è quello della holding. Atteso aumento di capitale da 40 milioni"

25 Mag 2018 - 20:05

Al termine del CdA, con all'ordine del giorno il rifinanziamento al prestito-ponte da 303 milioni di Elliott in scadenza a ottobre e il recente no della Uefa alla richiesta di settlement agreement, ha parlato l'ad del Milan Marco Fassone. "In caso di esclusione dalle coppe, il budget per gli acquisti sarà ridotto - ha spiegato -. Il rifinanziamento più complesso è quello della holding. È atteso un aumento di capitale da 40 milioni".

Al CdA, cominciato intorno alle 12.45, erano presenti a Casa Milan l'ad Marco Fassone, l'Executive director David Han Li, Paolo Scaroni, Marco Patuano e Roberto Cappelli. Gli altri tre membri cinesi del CdA, tra cui il presidente Yonghong Li, si sono riuniti in videoconferenza.

A provare a chiarire la posizione rossonera ci pensa Fassone in conferenza stampa. "Questo è un cda di routine, l'obiettivo era di approvare la trimestrale, diventata obbligatoria per l'iscrizione al campionato 2018/19, abbiamo approvato ed è una trimestrale buona e positiva - le parole del dg rossonero -. Abbiamo toccato a livello di consiglio anche il tema della Uefa, dell'aumento di capitale e di argomenti di minore importanza. Il totale dell'aumento di capitale è intorno ai 40 milioni, i 10 che sono in arrivo più 30".

Il nodo rifinanziamento. "La parte di rifinanziamento più complicata è quella della holding, le informazioni che ho io sono tali per cui non è da prevedere una accelerazione a brevissimo. Per quanto invece riguarda il rifinanziamento del debito con Elliott, è una cosa più semplice, quando ci sarà una schiarita sulla holding sarà abbastanza rapido".

Sulla decisione della Uefa di non concedere il settlement agreement. "E' una decisione articolata, sono decisioni legate prevalentemente allo scenario futuro della società, della potenziale insicurezza. La Uefa ha preferito non concederci il settlement agreement e rimandare le decisioni. La proprietà è sempre stata presente, ci aspettavamo un settlement, questa decisione di non concederlo è dispiaciuto. Dovremo costruire dei punti a sostegno della nostra tesi. Alla luce di quanto hanno scritto, proporremo argomenti nuovi. Ci sono delle cose che stiamo studiando, le decisioni sono sempre state fatte per il conto economico, non per la proprietà. Vedremo di lavorare anche su questo. C'è ampia giurisprudenza con tesi a nostro sostegno".

Sui tempi della decisione della Uefa. "Non li conosco perfettamente. Siccome ci sarà una sentenza della camera dei giudizi che può anche essere appellata, potrebbero esserci due gradi di giudizi. Immagino possano essere uno nella metà di giugno e uno nella seconda metà".

Il dg prova a rassicurare i tifosi. "Prendendo lo scenario peggiore, ovvero quello in cui il Milan sia escluso dalle coppe, ci sarà un decremento del fatturato di cui dovrei tener conto sulle spese. Il fatto che non ci da aspettarsi attività in entrata ed in uscita nei prossimi 10-15 giorni non è collegata alle decisioni della UEFA. I 20 milioni circa porteranno a una compressione, eventuale, degli acquisti. Al di là della partecipazione all'Europa League arriveranno dei rinforzi. Questa ulteriore tegola non inciderà, non pensiamo di portare ancora 10-11 giocatori... ne arriveranno 2 o 3, poi che possiamo pagarli 20 in meno o 20 in più, vediamo".

Parole di rassicurazione anche per allenatore e giocatori. "Non c'è alcuna preoccupazione, li ho rassicurati che da parte della gestione non c'è assolutamente nulla. Come sono stati bravi negli ultimi due anni, ormai la maturità del gruppo è eccellente".

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